Il fascino del Lago Maggiore in inverno: le tappe imperdibili
Il Lago Maggiore è una meta imperdibile anche in inverno, tra splendidi borghi, paesaggi incredibili, panorami mozzafiato e luoghi ricchi di fascino
Anche in inverno il Lago Maggiore, uno dei più bei laghi italiani, conserva tutto il suo fascino senza tempo, tra atmosfere suggestive, paesaggi e borghi che attirano e incantano i turisti di tutto il mondo.
Ritenuto il più esteso dei laghi prealpini, da cui il nome “Maggiore”, è di origine glaciale e le sue sponde sono condivise tra Svizzera, Piemonte e Lombardia.
Scopriamo, dunque, cosa vedere in inverno sul Lago Maggiore.
Villa Giulia e il suo incantevole giardino
Definita “un giardino sul Lago Maggiore”, Verbania, tra le 10 città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022, si presenta come una terrazza naturale sul Golfo Borromeo. Qui sono tante le attrazioni che meritano una visita, a partire da Villa Giulia (nella foto in basso), edificio in stile neoclassico con uno splendido parco aperto al pubblico.
La dimora fu fatta costruire nel 1847 da Bernardino Branca, l’inventore del Fernet. Suo figlio decise di dedicarla alla moglie Giulia, affidando importanti lavori di modifica della proprietà all’architetto Giuseppe Pirovano.
Nel tempo, Villa Giulia ha subito vari restauri e ampliamenti. Oggi coesistono decorazioni, colonne in ogni piano, la terrazza circolare che la sovrasta, gli elementi di stile liberty e l’imponente facciata che dà sul lago, oltre al sontuoso giardino, adibito a parco pubblico. La villa è, inoltre, sede del Centro Ricerca Arte Attuale, che ospita varie mostre ed esposizioni.
Parco Nazionale della Val Grande
Risalendo le colline che circondano Verbania, si scoprono decine di piccoli borghi, che hanno conservato le caratteristiche tipiche dei paesi di montagna, con in più una vista mozzafiato sul Golfo Borromeo e sulle sue isole. Da queste alture ha inizio il Parco Nazionale della Val Grande, la zona selvaggia più estesa delle Alpi e d’Italia.
L’incredibile vastità del territorio privo di insediamenti umani, le caratteristiche dei paesaggi e il panorama alpino fanno del parco una meta ambita per gli amanti della natura e del trekking. All’interno del parco si trovano la Riserva naturale Val Grande e la Riserva naturale Monte Mottac, entrambe istituite nel 1971. Nel parco sono presenti, inoltre, numerosi bivacchi sempre aperti (nella foto in basso).
Stresa e Isole Borromee
Stresa (nella foto in basso) è una delle mete più esclusive del turismo del Lago Maggiore, anche in inverno. Questa piccola striscia di terra (da cui il nome) ha, infatti, saputo trasformarsi nei secoli da iniziale insediamento contadino in privilegiato luogo di villeggiatura per nobili patrizi prima e, più tardi, per facoltosi esponenti dell’imprenditoria lombarda. Oggi questa amena località svela tutto il suo fascino aristocratico, che l’ha resa meta privilegiata per convegni ed eventi di rilievo internazionale, ospitati presso la moderna struttura del Palazzo dei Congressi.
Da non perdere una passeggiata sullo splendido lungolago, cuore della città, un elegante viale che attraversa lussureggianti giardini e aiuole colorate e offre un’eccezionale panorama del Golfo Borromeo, in uno scenario punteggiato di ville ottocentesche e lussuosi alberghi in stile barocco e liberty.
Da Stresa è inoltre possibile raggiungere le incantevoli Isole Borromee (nella foto in apertura del pezzo) attraverso i battelli della Navigazione Lago Maggiore.
Arona e il Colosso di San Carlo Borromeo
Verso la parte finale della sponda piemontese del Lago Maggiore si trova Arona, tra i borghi da riscoprire grazie allo smart working, sede primaria dei domini territoriali della famiglia Borromeo che per secoli ebbe una forte influenza sulle zone del Lago. Nei suoi pressi si può ammirare lo splendido Colosso di San Carlo Borromeo (nella foto in basso), che per circa due secoli è stata la statua più alta al mondo.
Il colosso misura un’altezza di circa 35 metri, che il visitatore può raggiungere salendo fino alla sua sommità. Attraverso alcuni gradini a chiocciola, e poi una ripida scala alla marinara con protezione, si sale, infatti, fino alla testa della statua, avendo la possibilità di osservare la struttura interna. Da qui è possibile, poi, guardare all’esterno, tramite alcuni fori corrispondenti a occhi, narici e orecchie del colosso, mentre dalle finestre che si aprono all’altezza delle spalle si può godere dell’incantevole panorama.
La Rocca di Angera e il Museo delle bambole
Abbarbicata su uno sperone di roccia calcarea, circondata dalle Prealpi lombarde, la Rocca di Angera (nella foto in basso) domina l’estremità meridionale del Lago Maggiore. Inizialmente di proprietà della Mensa Arcivescovile, venne acquisita nel 1384 dalla famiglia Visconti per poi essere venduta ai Borromeo nel 1449 .
La spettacolare Rocca di Angera è il risultato, perfettamente armonico, di cinque diversi corpi di fabbrica, eretti in epoche diverse: la Torre Castellana, l’Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti e l’Ala dei Borromeo. Nelle sale storiche sono presenti affreschi, tele e decorazioni originarie.
Tra le attrazioni principali della Rocca di Angera c’è il Museo della Bambola e del Giocattolo, il più grande d’Europa nel suo genere. Fondato nel 1988 dalla principessa Bona Borromeo Arese, si sviluppa lungo 12 sale collocate nell’Ala Viscontea e Borromea, a cui si affiancano due sezioni monotematiche: una dedicata alle bambole provenienti da culture extraeuropee e l’altra agli automi del XIX e XX secolo.
Eremo di Santa Caterina del Sasso
Abbarbicato su una parete rocciosa a strapiombo sul Verbano, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso (nella foto in basso) è incastonato in uno degli scenari più suggestivi del Lago Maggiore. Questo incantevole balcone proteso verso il Golfo delle Isole Borromee si raggiunge dal lago, salendo una scalinata di 80 gradini, oppure dal piazzale sovrastante, scendendo una panoramica scala di 240 gradini, o semplicemente usufruendo del comodo e moderno ascensore.
Cuore artistico e spirituale dell’Eremo è la chiesa, la cui facciata si presenta oggi con un porticato rinascimentale con quattro archi a tutto sesto, in cui sono conservati i resti di un ciclo di affreschi attribuito ad uno dei figli di Bernardino Luini. Sulla sinistra, invece, proprio a strapiombo sul lago, si erge il caratteristico campanile risalente al XIV secolo.
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