La grattachecca romana, un’eccellenza del territorio
Uno dei prodotti gastronomici tipici della capitale, la gratta checca non è una semplice granita.
La grattachecca romana è un dolce dalle antiche origini. Divenuto di gran moda agli inizi dello scorso secolo, come sostituto economico del gelato, riservato invece alle classi più abbienti, la grattachecca è rimasta tra i simboli gastronomici della città di Roma ancora oggi. Ma questa delizia non nasce a Roma. In passato, in Abruzzo vi erano i nevieri, persone che per mestiere si recavano sui ghiacciai delle montagne della regione per raccogliere grossi pezzi di ghiaccio. Questi, avvolti nella paglia che ne evitava lo scongelamento, venivano trasportati nelle città limitrofe, tra cui proprio Roma. Qui era utilizzato per conservare i cibi, ma anche per realizzare dolci come, appunto, la grattachecca.
Il nome stesso, grattachecca, ci fa capire che siamo davanti a tutt’altro che la classica granita. Si tratta, infatti, di ghiaccio grattato da quella che a Roma chiamano checca, un blocco di acqua congelato. Il risultato è un bicchiere di pezzetti di ghiaccio conditi con gustosi sciroppi e frutta di stagione. Tra i gusti più gettonati della capitale ci sono il lemoncocco e arancio, tamarindo ed amarena. I primi chioschi di grattachecca sorsero nel quartiere di Trastevere. A Roma, ormai, ve ne sono tantissimi, in ogni angolo della città, aperti tutto l’anno per consentire a cittadini e turisti di assaggiare una delle prelibatezze romane più conosciute ed apprezzate.
POTREBBE INTERESSARTI
-
Chef Gennaro Esposito apre a Milano: il nuovo locale
-
Arancino o arancina? Ficarra e Picone rispondono alla Mannoia
-
Medicane, cos'è e come si forma l'uragano mediterraneo
-
L'ultimo italiano potrebbe nascere tra 200 anni: il nuovo studio
-
Supermercati più convenienti: la nuova classifica di Altroconsumo
-
In vendita il Castelletto di Portofino, il prezzo è super
-
La pizza col granchio blu di Sorbillo divide il web: è polemica
-
Il Gatto Verde è il nuovo locale di Bottura: le anticipazioni
-
A Selinunte spunta un nuovo tesoro: una testa di leone in marmo