In Italia la doggy bag diventa obbligatoria? La proposta
Per contrastare lo spreco che spesso avviene nei ristoranti si sta pensando di rendere obbligatoria anche in Italia la pratica della “doggy bag”
Per combattere lo spreco alimentare si sta pensando di introdurre anche in Italia una pratica già molto diffusa nei ristoranti all’estero: la “doggy bag”. La “doggy bag”, letteralmente “borsa per il cane”, è in realtà l’abitudine di portare a casa gli avanzi e i cibi non terminati al ristorante.
La proposta per rendere la “doggy bag” obbligatoria in Italia
Il concetto di “doggy bag” nasce negli anni Quaranta a New York negli Stati Uniti. La storia racconta che ad introdurla sia stato il proprietario del ristorante Dan Sampler’s Steak Joint che creò dei sacchetti con l’immagine del cane da fornire ai clienti per mettere gli avanzi. La sua idea era che in questo modo poteva incoraggiare anche i clienti più riluttanti a portar a casa il cibo avanzato (con la scusa che questo fosse per il cane) invece di sprecarlo. La pratica si è diffusa prima negli Stati Uniti e poi in molti altri paesi esteri. Ora anche l’Italia vorrebbe introdurre il concetto di “doggy bag” nei ristoranti per ridurre gli sprechi di cibo.
La proposta di legge dal titolo: “Obbligatorietà della doggy bag” sarà presentata presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati mercoledì 10 gennaio. A proporla è il deputato Gandiego Gatta insieme a Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia e ad Alfonso Maria Fimiani presidente dei Circoli per l’Ambiente e della cultura rurale. L’obiettivo di base è quello di rendere obbligatoria anche nel nostro paese, come già accade in altri paesi europei come Francia e Spagna, l’abitudine di portare a casa il cibo che non è stato terminato al ristorante. In molti ancora ricordano quando in viaggio a Roma Michelle Obama, all’epoca First Lady degli Stati Uniti, chiese una doggy bag per portare a casa gli avanzi della carbonara non finita al ristorante.
Le dichiarazioni sulla proposta di legge riguardo la “doggy bag” in Italia
Come già accennato l’idea della “Dobby bag” è quella di evitare gli sprechi. Per fare questo anche il cibo ordinato al ristorante e non mangiato può essere portato a casa (anche da chi non ha un cane). Molti sono i cibi, infatti, che possono essere consumati anche il giorno dopo senza problemi
Giandiego Gatta, deputato responsabile nazionale dipartimento Pesca e acquacoltura di Forza Italia ha spiegato che contrastare lo spreco è uno degli obiettivi fissati anche dall‘Agenda Onu 2030. Le sue dichiarazioni sono state riportate dal Corriere della Sera: “L’obiettivo della proposta di legge sulla doggy bag è quello di contribuire a contrastare lo spreco alimentare, uno dei goals fissati nell’Agenda Onu 2030. In Italia, secondo i dati della Fondazione Bcfn (Barilla Center for Food e Nutrition), ognuno di noi spreca 65 chili di cibo pro-capite l’anno per comportamenti sbagliati nel consumo, in casa e al ristorante”.
Alle sue parole si sono aggiunte quelle di Alfonso Maria Fimiani presidente dei Circoli per l’Ambiente e della cultura rurale che ha definito questo come “un passo fondamentale“. Sempre il Corriere ha riportato la sua posizione in merito: “Questo è un passo fondamentale per promuovere una cultura del consumo responsabile e ridurre gli sprechi alimentari e siamo sicuri che l’iniziativa coinvolgerà trasversalmente rappresentanti di diversi schieramenti politici e diventerà legge”.
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