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In italia difficile fare la mamma. Al Sud peggio che al Nord, pesano disoccupazione e scarsi servizi

Servizi carenti e scarso sostegno alla maternità scoraggiano sempre più donne ad avere figli, fanalino di coda è la Campania

Save the Children, in Italia maternità difficile. Pesano disoccupazione e scarsi servizi

L’Italia è un paese davvero difficile dove fare la mamma. Soprattutto per quelle donne che hanno deciso di intraprendere una carriera lavorativa e contemporaneamente metter su famiglia. Se poi si analizza, con cartina alla mano, la situazione nel Meridione le difficoltà aumentano. I dati diramati dal rapporto di Save the Children denominato, non a caso, “Le equilibriste, La maternità in Italia”, parlano chiaro: ci sono luoghi, lungo l’arco della penisola, dove avere figli è molto difficile, ancora di più crescerli.

Mancano assistenza, servizi e il rispetto della maternità che mal si concilia con il lavoro. Mente in buona parte dei paesi occidentali l’aiuto alle donne in gravidanza è una concreta realtà, in Italia rimane una chimera e chi decide di intraprendere una gravidanza rischia persino il posto di lavoro.

Save the Children in Italia maternità difficile. Pesano disoccupazione e scarsi servizi

Lo studio, avvalendosi del lavoro elaborato dall’Istat che stila la classifica delle regioni italiane dove è più o meno facile avere dei figli, mette al primo posto le province autonome di Bolzano e Trento e la Campania all’ultimo posto. In Alto Adige è più facile avere figli rispetto al Sud, la solita Italia a due velocità che scoraggia a creare una famiglia.

Sono stati presi in considerazione 11 indicatori che si sono focalizzate sulla cura della famiglia, il lavoro femminile e i vari servizi offerti sul territorio alle neomamme.

In linea di massima – si legge nei commenti allo studio – la ricerca sottolinea un peggioramento generale dell’Italia per quanto riguarda l’accoglienza dei nuovi nati e il sostegno alle loro mamme. Un dato quanto mai inammissibile se si pensa quanto negli ultimi anni la diminuzione delle nascite stia stravolgendo la demografia italiana. Nonostante ciò si riserva scarsa attenzione alla maternità, senza pensare di creare una serie di agevolazioni che possano aiutare le neo mamme alle prese con un neonato.

Situazione che convince le donne italiane a generare figli sempre più tardi. La media d’età per il primo parto si assesta sui 31 anni, la più alta d’Europa. Dopo il parto un po’ tutte le mamme sono accomunate dallo stesso destino: impossibilità di trovare un posto di lavoro o di mantenere quello che si aveva.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti secondo Save the Children: rispetto al passato le mamme italiane hanno meno figli con un numero medio per donna di 1,34. Dato molto negativo che unito al tasso di disoccupazione delle madri, tra i più alti d’Europa, restituisce una fotografia dell’Italia in preda a discriminazioni e squilibri nei carichi familiari tra le madri e i padri, con scarsissime possibilità di conciliare impegni domestici con il lavoro.