Isola Santa, il borgo sommerso rinato con l'albergo diffuso
Immerso nel cuore verde della Toscana, l'incantevole borgo sommerso e abbandonato di Isola Santa è rinato con il progetto di un albergo diffuso
Nel cuore della Garfagnana, l’area verde per eccellenza situata a nord della Toscana, dove si può vincere una villa con meno di 30 euro, c’è un incantevole borgo sommerso rinato come albergo diffuso.
Parliamo di Isola Santa, un angolo di paradiso nascosto dalle cime delle Alpi Apuane, circondato da boschi di castagno e avvolto da atmosfere fiabesche.
Situato sulle rive di un piccolo lago artificiale, Isola Santa è un luogo ricco di fascino, un villaggio fuori dal tempo tutto da scoprire.
La storia di Isola Santa, il borgo sommerso
Visitare Isola Santa è come fare un tuffo nel medioevo. Il borgo poggia sulle rovine dell’antico hospitale, meta di sosta per i viandanti che attraversavano le Alpi Apuane, tra la Versilia e la Garfagnana, dove stanno rinascendo due borghi fantasma con le case a 1 euro.
Dal 1880, la strada del Cipollaio ha sostituito l’impervio tracciato alto-medievale che correva un tempo nel fondovalle, assicurando collegamenti più agevoli.
Negli anni Cinquanta, la vita tranquilla degli abitanti del borgo cambiò radicalmente in seguito alla costruzione di una diga per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del torrente Turrite Secca.
Con la creazione di un bacino artificiale una parte dell’antico abitato venne sommersa. Solo la parte alta del borgo fu risparmiata, tra cui, oltre a una manciata di case, la chiesa di San Jacopo e il campanile.
In seguito, nacquero problemi di stabilità per l’abitato, dovuti alle grandi escursioni giornaliere richieste dalla Selt Valdarno, la società elettrica che gestiva la diga. Verso la metà degli anni 70, gli ultimi abitanti di Isola Santa riuscirono a ottenere la realizzazione di abitazioni più sicure altrove e, da quel momento, il borgo venne completamente abbandonato.
Ogni dieci anni, lo svuotamento del bacino fa riaffiorare gli edifici semidistrutti del villaggio, in particolare il caratteristico mulino Mosceta e il ponticello in pietra che attraversava il torrente.
La rinascita di Isola Santa con l’albergo diffuso
Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo turistico della zona, meta di villeggianti in ogni stagione, il borgo è rinato a nuova vita. Ciò è stato possibile grazie a un importante progetto di ristrutturazione dei cittadini del posto e dell’ex sindaco di Careggine, Mario Puppa, che ha portato al recupero di alcuni immobili e alla realizzazione di un albergo diffuso.
Nel 2016, il Comune è riuscito, infatti, a ottenere quasi due milioni di euro per salvare il borgo di Isola Santa, all’interno del “Progetto Bellezza”, varato dall’allora Governo Renzi. I lavori di recupero e ristrutturazione hanno interessato anche piazza San Giacomo, dove si trova l’antica chiesa risalente al 1206.
Da borgo abbandonato, Isola Santa si è trasformata, così, in un albergo diffuso, come è accaduto anche in Liguria a Colletta di Castelbianco, con tanto di ristorante affacciato sul lago. Oggi, quello che anni fa era diventato un villaggio fantasma nel cuore verde della Toscana, è rinato come meta ambita dai turisti in cerca di tranquillità e atmosfere oniriche, ma anche dagli amanti della natura, della pesca e delle escursioni in bicicletta.
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