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L'Atlantide della Toscana sommersa dal lago sta per riemergere?

Fabbriche di Careggine potrebbe riemergere nel 2024: l’Atlantide sommersa nel Lago di Vagli non affiora in superficie da trent’anni

Fabbriche di Careggine, il paese sommerso della Toscana si prepara a riemergere nel 2024

Il borgo medievale di Fabbriche di Careggine potrebbe riemergere dalle acque del lago di Vagli nel 2024, a trent’anni di distanza dall’ultima volta in cui le case del paese fantasma sono emerse dal fondo del bacino idroelettrico più grande della Toscana.

Lo svaso, inizialmente previsto per i primi mesi del 2023, è stato rinviato alla primavera del 2024: secondo quanto si legge nella determina della Regione Toscana pubblicata in Gazzetta il 7 giugno 2023, le motivazioni del rinvio sono legate al protrarsi dell’emergenza idrica e dal perdurare della scarsa piovosità nel territorio.

La piccola Atlantide toscana fu sommersa nel 1947 in seguito alla costruzione di una diga alta 92 metri sul fiume Edron: quando venne consegnato alle acque del Vagli, il borgo di Fabbriche di Careggine contava 31 case e 146 abitanti. L’ultima volta che i muri in pietra del borgo hanno visto la luce era il 1994.

Fabbriche di Careggine: rinviato al 2024 lo svuotamento di Vagli

Fabbriche di Careggine, il borgo toscano sommerso dalle acque del lago di Vagli, potrebbe tornare a rivedere la luce nella primavera del 2024, esattamente a trent’anni di distanza dall’ultimo svaso del bacino, avvenuto nel 1994.

Negli ultimi anni si è parlato a più riprese dell’operazione che riporterebbe alla luce l’antico paese sommerso della Garfagnana, tra le località scomparse più affascinanti d’Italia. Lo svuotamento del bacino idroelettrico più grande della Toscana sarebbe dovuto avvenire già nel 2016: l’intervento venne rinviato al 2021, e da allora sono seguiti una serie di ulteriori rinvii che hanno stabilito la data dello svaso per la primavera del 2023.

Oggi la Regione Toscana torna a esprimersi in maniera ufficiale sulla vicenda con una determina dirigenziale che decreta il rinvio delle operazioni di svaso del lago di Vaglia alla primavera del 2024.

La richiesta di rinviare le operazioni è giunta dal gestore dell’impianto idroelettrico, in ragione dello stato di deficit idrico che interessa l’area e del “perdurare di condizioni di scarsa piovosità tali da compromettere il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della piana di Lucca nel periodo estivo, in particolare quelli irrigui”.

La siccità che ha colpito l’Italia nell’autunno del 2022 ha fatto vedere i suoi drammatici effetti anche sul profilo del bacino di Vagli, che per la prima volta dopo trent’anni ha mostrato i resti del vecchio mulino del paese sommerso in pieno ottobre.

L’Atlantide toscana potrebbe riemergere nel 2024

I resti dell’antico borgo di Fabbriche di Careggine si trovano nel punto più profondo dell’invaso, e affinché riemergano è necessario che l’intero bacino venga svuotato. Da quando vennero sommerse nel primo Dopoguerra, le 31 case del borgo medievale dell’Alta Garfagnana sono tornate alla luce soltanto quattro volte: nel 1954, nel 1968, nel 1983 e nel 1994, anno in cui i resti dell’Atlantide toscana sono emersi per l’ultima volta.

In quell’occasione, si legge su ‘Il Tirreno’, il rarissimo evento fece arrivare in Garfagnana circa un milione di visitatori, accorsi da ogni parte del mondo per poter vedere con i propri occhi i resti della chiesa romanica di San Teodoro con il suo campanile in rovina, il ponte a tre arcate, il cimitero e le case del paese sommerso sotto oltre quaranta metri d’acqua.

Tra le preoccupazioni che nel corso degli anni sono state causa del rinvio dell’operazione c’è proprio quella legata alla gestione del flusso di turisti che ci si può aspettare per l’evento: complici il boom dei social e il sempre crescente interesse per gli itinerari culturali e immersi nella natura, il riaffiorare del paese fantasma potrebbe rivelarsi come un evento di eccezionale richiamo.

Nonostante non stabilisca una data per l’atteso svuotamento del lago di Vaglia, l’ultima determina della Regione ufficializza l’intenzione di veder emergere di nuovo l’Atlantide di Toscana, rinfocolando le speranze di chi da anni aspetta di poter ammirare le spoglie in pietra del borgo medievale sommerso.