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L'incunabolo di Cristoforo Colombo è tornato in Italia dopo anni

È ritornato in Italia il prezioso scritto datato 1493 con cui Cristoforo Colombo comunicava la scoperta del Nuovo Mondo ai sovrani di Spagna

L'incunabolo di Cristoforo Colombo è tornato in Italia

Dagli Stati Uniti è tornato in Italia un preziosissimo stampato del 1493 con cui Cristoforo Colombo annunciava la scoperta delle Americhe. L’opera si trovava in principio conservata a Venezia dove è stata rubata negli anni Ottanta. Grazie ad un lungo lavoro di investigazione l’incunabolo è poi stato ritrovato negli Stati Uniti.

Torna in Italia torna un inestimabile incunabolo

Finalmente dopo anni è tornato in Italia un incunabolo di grande valore che era stato rubato attorno al 1988 dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. L’opera in questione è una delle prime edizioni stampate con cui l’esploratore Cristoforo Colombo annunciava la scoperta del Nuovo Mondo al re di Spagna Ferdinando d’Aragona e alla regina Isabella. Il ritrovamento è frutto di lavori di investigazione compiuti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) che hanno collaborato con gli investigatori americani H.S.I. (Homeland Security Investigation).

A coordinare le attività c’era la Procura della Repubblica di Roma. Nella fase investigativa è stato molto prezioso anche il contributo del Professor Paul Swope Needham, esperto in materia e curatore della sezione libri antichi presso la Biblioteca Universitaria di Princeton, negli Stati Uniti.

Dopo essere stata trafugata a Venezia l’opera è finita negli Stati Uniti ed è stata trovata in possesso presso un collezionista di Dallas che a quanto pare non era a conoscenza dell’origine illecita. Appena saputo che la provenienza dell’opera non era regolare l’uomo ha attivamente collaborato con le istituzioni per la sua riconsegna. Dagli Stati Uniti, poi, l’opera è tornata in Italia.

La cerimonia di restituzione dell’incunabolo è avvenuta a Roma e ha visto la presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e dei principali protagonisti delle attività investigative.

Il generale Vincenzo Molinese, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), ha raccontato che l’inchiesta era partita già anni fa. Le sue parole sono state riprese da TgCom24: “L’indagine è stata avviata nel 2012 e il collezionista, che l’aveva acquistata per un milione e mezzo di dollari, appena saputo di cosa si trattava non si è opposto”.

Per celebrare il ritorno di questo importante scritto il Ministro Sangiuliano ha annunciato che verrà organizzata una mostra la cui prima tappa sarà Venezia.  Poi quest’esibizione potrebbe diventare itinerante e toccare città significative per Colombo come Genova dove il grande esploratore è cresciuto.

La storia dell’incunabolo di Cristoforo Colombo

Con incunabolo si definisce uno dei primi libri moderni, ovvero un libro stampato in serie tra il XV e il XVI secolo con la tecnica a caratteri mobili. Il primo libro stampato in questo modo è stata la Bibbia di Gutenberg, così chiamata perché realizzata da Johannes Gutenberg tra il 1452 e il 1455. Gli incunaboli sono ritenuti per questo motivo oggetti molto preziosi e vengono custoditi in musei e in alcune importanti biblioteche.

L’incunabolo di Cristoforo Colombo è un documento scritto in latino e composto da otto pagine dal titolo “De Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis”. L’opera sarebbe stata stampata a Roma da Stephan Plannck dopo il 29 aprile 1493 ed ha una grande importanza sia storica sia biografica. Non è la prima volta che un incunabolo di Colombo viene rubato. Nel 2016 un’indagine aveva portato al recupero di un altro esemplare che era stato trafugato dalla Biblioteca Riccardiana di Firenze.