Venezia, il caso dei mosaici spariti dalla Basilica di San Marco
Il fenomeno dell'acqua alta a Venezia ha provocato gravi danni agli interni della Basilica di San Marco dove alcuni mosaici sono addirittura scomparsi
Venezia è una città unica ma è caratterizzata da un ecosistema davvero fragile. Uno dei fenomeni che particolarmente colpisce questo splendido territorio è quello dell’acqua alta. È in particolare l’isola di San Marco con la bellissima Basilica a venire il più delle volte sommersa dall’acqua. Questo ha causato gravi danni agli interni della chiesa, in special modo ai mosaici dei pavimenti.
I mosaici spariti dalla Basilica di San Marco
Era il 2019 quando la città di Venezia è stata colpita dalla famosa “Acqua Granda”, ovvero i 187 centimetri di acqua alta che hanno invaso le vie della città, le case e gli edifici. È stato uno dei fenomeni di acqua alta più importante di sempre e da allora Venezia ha svolto importanti lavori per salvaguardare il suo territorio. L’evento, infatti, aveva causato gravi danni non solo a case ed esercizi ma anche al patrimonio architettonico della città. In particolare, presso San Marco erano stati registrati rilevanti danni agli interni Basilica di San Marco. Sono i mosaici dei pavimenti ad aver subito i danneggiamenti maggiori, tanto che alcuni erano addirittura “spariti”, ovvero andati perduti.
In questi anni grazie ai fondi a disposizione sono stati restaurati i mosaici della tomba Falier nel nartece e dei due altari rinascimentali di San Paolo e San Giacomo. Secondo le parole di Marco Carlo Alberto Tesserin primo procuratore di San Marco che si possono leggere nel Corriere del Veneto: “È un lavoro continuo. Servirebbero almeno 50 milioni, ma potrebbero non bastare, per restaurare la Basilica. Noi poco possiamo fare con i fondi nostri che provengono solo dalla bigliettazione. Ci sono le donazioni dei comitati privati, qualche stanziamento del ministero ma è una goccia nel mare. E dire che il nostro compito è quello dei Dogi: non solo mantenere la basilica come l’abbiamo trovata ma renderla più bella».
Purtroppo, quando l’acqua alta invade la piazza questa entra anche nella Basilica provocando la disgregazione progressiva di laterizi e pietre ma anche delle malte e degli intonaci. Il fenomeno di allagamento della Basilica avviene all’incirca cento volte l’anno e le prime sezioni a finire “sotto” sono il nartece e i preziosi mosaici dei pavimenti.
L’acqua alta del 2019 preceduta da numerosi fenomeni negli anni precedenti ha intensificato l’aggressione ai pavimenti della chiesa e per questo alcuni mosaici sono andati persi. Una delle sezioni di pavimentazione che ha subito maggiori danni, ad esempio, è quella vicina alla porta del Battistero dove si trova il mosaico di due pavoni. Grazie anche all’associazione Venetian Heritage sono stati stanziati quasi 350 mila euro per restaurarli e l’operazione di recupero è avvenuta con il supporto di fotografie scattate 50 anni fa. Queste hanno permesso agli esperti di ricostruire con maggiore precisione il disegno originale dato che all’epoca si poteva ancora vedere bene. I lavori da realizzare sono molti c’è anche un altro problema: non si trovano molte maestranze specializzate in questo delicato lavoro.
Le paratoie in vetro e il Mose
Da qualche giorno sono attive attorno alla Basilica di San Marco delle “barriere di vetro” trasparenti installate attorno al perimetro del monumento. Sono delle lastre di cristallo lunghe 5 metri e alte 1 metro e 30 ciascuna che sigillano il perimetro della chiesa. Una soluzione temporanea quella delle paratie di vetro che servirà fino a quando non verranno completati i lavori per mettere in sicurezza l’intera isola di San Marco.
Il Mose, infatti, è entrato in funzione per la prima volta nel mese di novembre proteggendo Venezia dall’alta marea, ma questo non si attiva quando c’è una “marea intermedia”. Perché il Mose entri funzione è necessario che venga stimata una marea superiore ai 110 centimetri, ma Piazza San Marco e la Basilica vengono invase già quando la marea raggiunge i 90 centimetri. Per questo era necessario pensare ad una soluzione alternativa. Con queste speciali protezioni in vetro, però, per la prima volta nonostante Piazza San Marco sia stata allagata dall’acqua la Basilica è rimasta all’asciutto e gli antichi mosaici sono stati salvaguardati.
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