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Cristoforo Colombo non era italiano? Cosa dice il testamento

Un documentario andato in onda in Spagna sostiene che Cristoforo Colombo non fosse italiano ma spagnolo: cosa dice il testamento del navigatore

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Sono tornate d’attualità le congetture legate alle origini di Cristoforo Colombo: per alcuni il grande navigatore passato alla storia per la scoperta dell’America del 1492 non sarebbe italiano ma spagnolo.

Cristoforo Colombo non era italiano? Il documentario spagnolo

La nazionalità di Cristoforo Colombo è stata rimessa in discussione dal documentario andato in onda sulla rete spagnola ‘Rtv’: il programma sostiene che fosse uno spagnolo ebreo sefardita.

Durante il documentario trasmesso in occasione dell’anniversario dello sbarco di Colombo sull’isola di San Salvador, il professor Miguel Lorente, docente dell’Università di Granada e tra i massimi esperti di analisi forensi, ha esaminato minuscoli campioni dei resti del navigatore sepolti nella cattedrale di Siviglia.

I resti sono stati poi paragonati con i campioni di Dna di noti familiari e discendenti di Cristoforo Colombo, come il figlio Hernando Colon. Il professor Lorente ha innanzitutto accertato che i resti sepolti nella cattedrale di Siviglia appartengono effettivamente a Cristoforo Colombo, un punto a lungo discusso dagli storici.

Secondo l’esame del Dna eseguito dalla squadra di studiosi del docente, Cristoforo Colombo sarebbe un ebreo nato in Spagna. Il professor Miguel Lorente ha dichiarato che il risultato “è assolutamente credibile”.

“Avevamo il Dna di Hernando Colon, suo figlio – ha spiegato il docente – e sia nel cromosoma Y, cioè maschile, di Hernando, sia nel suo mitocondrio, trasmesso dalla madre, ci sono tratti compatibili con l’origine ebraica. Dopo avere analizzato 25 diverse possibili origini, siamo dunque giunti alla conclusione che Colombo potesse essere soltanto un ebreo di origine europea”.

Per il regista del documentario, Regis Franco, le origini iberiche del navigatore passato alla storia per la scoperta dell’America sarebbero addirittura più plausibili rispetto a quelle genovesi: “L’origine degli ebrei sefarditi è Sefarad e Sefarad è il nome in ebraico che designa la penisola iberica – ha dichiarato il regista – al tempo di Colombo, vi vivevano 300 mila ebrei. Nella penisola italiana, invece, si stima che vivessero solo tra i dieci e i quindicimila ebrei”.

La smentita dei notai grazie al testamento

Nonostante la teoria riportata in auge dal documentario andato in onda in Spagna, il Consiglio nazionale del Notariato ha ribadito l’origine genovese di Cristoforo Colombo, testimoniata dal testamento compilato il 22 febbraio 1498 che inizia con “Siendo yo nacido in Genova” ossia “essendo io nato a Genova” e redatto in lingua spagnola in quanto il navigatore si trovava in quella che oggi è Panama.

Per il Consiglio nazionale del Notariato il documento, come riferito da ‘Ansa’, dovrebbe mettere definitivamente la parola fine alle “polemiche e discussioni che vanno avanti da secoli e che in questi giorni sono tornate di attualità”, visto che Colombo “era genovese, non spagnolo, non portoghese”.

Il testamento di Cristoforo Colombo è stato raccolto ed esposto a Palazzo Ducale a Genova nel 2017, insieme alle ultime volontà di trenta illustri personaggi storici e in occasione della mostra “Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani”.

Rivolgendosi ai sovrani di Spagna, Cristoforo Colombo scrisse nel testamento: “Essendo io nato in Genova, venni a servirle qui in Castiglia, e per loro scoprii al ponente della terra ferma le Indie e le isole suddette”, un passaggio chiave che per i professionisti mette la parola fine alle varie congetture legate alle vere origini del grande navigatore.