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I porcospini italiani si stanno "trasformando" in castori

Uno studio di un team di ricercatori italiani ha analizzato il comportamento della popolazione italiana di istrici crestati, noti come porcospini

Porcospino

Il cambiamento climatico, oltre ai danni evidenti provocati agli ecosistemi, sta costringendo decine di specie animali a cambiare le proprie abitudini per far fronte al riscaldamento globale, spingendoli a utilizzare risorse diverse per garantirsi la sopravvivenza. E tra gli animali che sono stati osservati comportarsi in maniera inusuale ci sono anche gli istrici, grandi roditori di origine tropicale africana, che negli ultimi 50 anni ha conquistato gran parte delle regioni settentrionali, dove era storicamente assente.

Secondo uno studio pubblicato su Biology e firmato da un team di ricercatori italiani, a causa del cambiamento climatico la popolazione italiana di istrici crestati – noti anche semplicemente come porcospini – non soltanto ha ampliato il suo areale di distribuzione ed è presente in regioni dove prima non era mai stato segnalato, ma ha modificato le sue abitudini alimentari.

Come il cambiamento climatico ha cambiato le abitudini dei porcospini

Come spiegano i ricercatori nello studio, questa specie di solito scava per trovare il suo alimento principale, ovvero radici, bulbi e tuberi. I mesi freddi del 2021-2022 sono stati però caratterizzati da una grave siccità nell’Italia centrale, che ha impedito ai porcospini di scavare per cercare cibo. La popolazione italiana si è quindi adeguata utilizzando un’altra risorsa alimentare che solitamente non consideravano, ovvero le cortecce degli alberi, indulgendo nello “stripping“, lo scortecciamento, abitudine che è solitamente prerogativa dei castori.

Nell’Italia centrale in particolare, l’istrice si è concentrato sui sambuchi neri, che presentano cortecce morbide con proprietà medicali. Una dimostrazione della capacità – o meglio, necessità – di adattamento della specie, costretta a trovare modi alternativi per nutrirsi a causa della siccità. Specie aliena, come hanno sottolineato i ricercatori: la presenza degli istrici in Italia dipende proprio dal riscaldamento globale, che ha creato per loro anche nel nostro Paese le condizioni adatte alla riproduzione e colonizzazione.

Dove si trovano i porcospini in Italia

L’istrice crestato (Hystrix cristata) è un mammifero roditore ampiamente distribuito nell’Africa settentrionale e orientale, mentre in Europa è presente unicamente nella penisola italiana, dalla Calabria fino al Veneto e all’Emilia-Romagna, e in Sicilia. Di recente, ha confermato l’IUCN, l’areale italiano ha conosciuto una notevole espansione verso nord, giungendo in Liguria occidentale fino alle propaggini sud-orientali della Lombardia e meridionali del Veneto, e in Piemonte.

La presenza sulle isole interessa la Sicilia e l’Elba, dove la specie è stata introdotta in tempi recenti. Recenti studi genetici hanno messo in dubbio la presenza autoctona di questa specie in Italia, propendendo per una sua introduzione da parte dei Romani. L’Istrice trova particolare diffusione negli ecosistemi agro-forestali della regione mediterranea, dal piano basale fino alla media collina. Tuttavia, lo si può occasionalmente ritrovare anche nelle grandi aree verdi situate all’interno delle città, purché contigue a zone provviste di abbondante vegetazione.

Soprattutto le rive dei corsi d’acqua e le siepi costituiscono importanti corridoi naturali e sono utilizzati come vie di espansione. È diffusa soprattutto nelle aree pianeggianti e collinari, mentre si fa più rara al di sopra dei 900 m di quota. Si tratta di una specie protetta, ma nonostante questo è spesso vittima di bracconaggio in diverse zone a causa della commestibilità delle carni. Inoltre, in alcune zone viene perseguitata per i danni che può arrecare soprattutto alle colture ortive.