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Chi è la Gioconda di Leonardo da Vinci: la teoria

L'enigma della Gioconda di Leonardo da Vinci: le ultime scoperte scientifiche sembrano rafforzare un'affascinante teoria sull'identità della Monna Lisa

Chi era la Gioconda: la teoria

La Gioconda è uno dei dipinti più celebri del mondo: visitata da circa trentamila visitatori ogni giorno al Louvre di Parigi, la Monna Lisa di Leonardo da Vinci ha conservato intatto per 500 anni il fascino di un enigma irrisolto.

Tra i misteri che avvolgono il capolavoro di Leonardo, due sono particolarmente dibattuti all’interno della comunità scientifica: l’identità della Gioconda e il luogo rappresentato dal celebre sfondo del dipinto.

Bobbio sullo sfondo della Gioconda

Una recente ricerca in ambito paleontologico sembra confermare la teoria della ricercatrice indipendente Carla Glori: lo sfondo della Gioconda rappresenterebbe il borgo di Bobbio visto dal Castello Malaspina Dal Verme.

Secondo la Glori, che studia l’opera di Leonardo da Vinci da trent’anni, vi sarebbero 13 punti in comune tra il paesaggio rappresentato alle spalle della Gioconda e la vista sul borgo di Bobbio per come appare oggi dal Castello Malaspina dal Verme.

Un recente studio guidato dagli scienziati del Museo di Storia Naturale di Piacenza sembra confermare la teoria su Bobbio: gli icnofossili citati da Leonardo nel Codice Leicester, infatti, sarebbero gli stessi che si trovano nella zona di Pierfrancesco di Gropparello, nei pressi di Bobbio.

In particolare, secondo la Glori, è la presenza del Ponte Gobbo alle spalle della Monna Lisa ad indicare che si tratti della vista dal Castello Malaspina. Inoltre, nota la studiosa, il marchese e difensore di Bobbio era allora Galeazzo Sanseverino, mecenate nonché caro amico di Leonardo da Vinci.

Chi è la Gioconda di Leonardo

È proprio intorno alla figura di Galeazzo Sanseverino, detto il figlio della Fortuna, marchese di Bobbio e amico di Leonardo da Vinci, che secondo Carla Glori si trovano i più importanti indizi sull’identità della Gioconda.

La tradizione sostiene che la donna rappresentata nel capolavoro di Leonardo sia Lisa Gherardini, la moglie di Francesco del Giocondo. Secondo altre interpretazioni, potrebbe trattarsi di Caterina Sforza, Isabella d’Aragona o della madre dell’artista, Caterina Buti del Vacca.

Secondo gli studi della Glori, la Gioconda è Bianca Giovanna Sforza, moglie di Galeazzo Sanseverino e figlia primogenita di Ludovico il Moro. L’amata nobildonna, che fu anche la favorita di Beatrice d’Este, morì giovanissima in circostanze misteriose, lasciando nel dolore Ludovico il Moro e Sanseverino.

Secondo gli studi di Carla Glori, la drammatica sorte di Bianca Giovanna Sforza contribuì a complicare le sorti del dipinto, alimentando l’enigma che da sempre avvolge la Gioconda.

Enigma al femminile

L’identificazione della Gioconda in Bianca Sforza è oggetto di due diversi studi della Glori, dedicati – si legge in una nota della studiosa – “all’enigma femminile” della Gioconda.

La teoria della ricercatrice ligure sembra trovare nuove conferme dalle indagini scientifiche: alla scoperta sugli icnofossili di Bobbio va aggiunta quella di Pascal Cotte, che nel 2014 scoprì che sotto la Gioconda c’era un’altra figura femminile, più giovane.

Entrambi gli studi sembrano convergere su quanto da sempre sostenuto dalla Glori: “Quello che vediamo non è il vero volto di Bianca Giovanna Sforza ma è un volto modificato, invecchiato” spiega in una recente intervista al ‘Corriere della Sera’.

“Probabilmente il dipinto doveva essere un regalo di Leonardo, forse un dono nuziale, e quando la situazione per la giovane e il Moro peggiorò diventò difficile per lui girare insieme a quella figura” continua la Glori.

Quando Ludovico il Moro dovette lasciare Milano per rifugiarsi in Francia, secondo la studiosa, Leonardo decise di intervenire per modificare le caratteristiche del volto e nascondere la reale identità della donna raffigurata. Un segreto che sembra mantenersi ancora benissimo.