Gigantesca ragnatela a Parma: cos'è il Ballooning
Presso il Parco Berio, nel quartiere Lubiana-San Lazzaro di Parma, è stata avvistata una gigantesca ragnatela realizzata con il metodo del ballooning
Recentemente nel Parco di Berio a Parma molti visitatori e residenti hanno osservato un fenomeno davvero particolare: un’enorme distesa di fili setosi ricopriva il prato e gli arbusti. In principio a molti sembrava si trattasse di nebbia bianca o di un velo di rugiada. In realtà, alla fine si è compreso che quella speciale “coperta” sull’erba del parco era una vasta ragnatela, creata grazie a una tecnica utilizzata da alcune specie di ragni e chiamata ballooning.
Enorme ragnatela al Parco Berio di Parma: di cosa si tratta
Il Parco Berio, nel quartiere Lubiana-San Lazzaro, è uno dei polmoni verdi della città di Parma, una località elogiata anche dal Times per le sue bellezze. Questo è abitualmente frequentato da famiglie, sportivi e da chiunque ami passeggiare nel verde della natura. In questi giorni, però, il parco si è trovato al centro dell’attenzione a causa di un panorama quasi surreale: una rete di fili “setosi” stesa come un manto ricopriva il prato e le piante. Questo particolare scenario, inizialmente scambiato per nebbia mattutina, è diventato ben presto motivo di curiosità e interesse. La spiegazione del fenomeno è affascinante: si tratta del ballooning, una pratica che permette ai ragni di spostarsi nell’aria creando vere e proprie strutture trasportate dal vento.
Questo tipo di fenomeno emerge in occasioni e circostanze particolari. In particolare, condizioni climatiche favorevoli come umidità e temperature miti favoriscono la proliferazione di ragni che utilizzano la tecnica del ballooning per spostarsi. Ad esempio, la formazione della gigantesca ragnatela a Parma è avvenuta durante un mese particolarmente piovoso e umido, una condizione ideale per il ballooning.
Cos’è il curioso fenomeno del Ballooning
Ballooning è un termine inglese che potrebbe essere tradotto come spostarsi o volare in mongolfiera. Proprio con questo termine, però, viene anche identificato un comportamento molto curioso di alcuni aracnidi. Il ballooning, infatti, è un metodo di spostamento utilizzato da varie specie di ragni e da altri artropodi come acari e larve di insetti. In sostanza, i ragni rilasciano speciali fili di seta che formano un “paracadute” o meglio una “mongolfiera” che, una volta sollevata dal vento, permette loro di muoversi da uno spazio all’altro. Questo consente ai piccoli animali di viaggiare anche per lunghe distanze, sfruttando il vento e persino i campi elettrici atmosferici.
Una volta in volo, questi fili si estendono o si disperdono nell’aria, spesso atterrando su alberi, cespugli e prati, formando quel manto bianco che è stato osservato nel parco di Parma ma anche in altre distese dell’Emilia Romagna. Questi speciali fili, resistenti ma flessibili, consentono ai ragni non solo di spostarsi ma anche di sopravvivere a diverse condizioni atmosferiche. Esistono addirittura studi che dimostrano come alcuni ragni possano percorrere centinaia di chilometri grazie a questa tecnica.
Il ballooning è una tecnica affascinante per l’adattamento e la sopravvivenza che era stata raccontata già da Charles Darwin nell’Ottocento. Uno dei racconti più noti del fenomeno viene dal racconto del viaggio di Darwin con il brigantino HMS Beagle. Lo scienziato, infatti, si era imbarcato a bordo di questo speciale veliero per una spedizione esplorativa attorno al mondo durata quasi cinque anni. Durante il giro Darwin ha compiuto studi e osservazioni naturalistiche che lo hanno poi portato a sviluppare la teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Ed è stato proprio in questa circostanza che è stato osservato anche il fenomeno del ballooning e sono state svolte ricerche volte a comprendere meglio il comportamento di questi piccoli aracnidi.
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