Gibellina è la Capitale italiana dell'Arte contemporanea del 2026
Gibellina è la Capitale italiana dell'Arte contemporanea 2026: l'annuncio è arrivato da parte di Alessandro Giuli, il nuovo Ministro della Cultura
Gibellina è la prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea: l’annuncio è arrivato da parte del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante l’evento di proclamazione andato in scena a Roma.
Gibellina Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026
La prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea è Gibellina, comune del trapanese che ricoprirà questo ruolo nell’anno 2026: vinta la concorrenza degli altri quattro comuni Pescara, Gallarate, Todi e Carrara, arrivati in finale dopo il vaglio delle 23 proposte di candidatura arrivate al Ministero della Giustizia.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Giuria, ha annunciato che il titolo al comune siciliano è stato assegnato all’unanimità da tutti i membri: a Gibellina spetta un milioni di euro per il finanziamento del progetto presentato al Ministero.
La cerimonia di proclamazione è stata seguita in diretta da uno schermo posizionato all’interno dell’aula consiliare di Gibellina, gremita di persone che attendevano il fatidico momento: all’annuncio si è levato un grido di gioia tra i presenti.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha accolto così la grande onorificenza assegnata a Gibellina: “Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa. La scelta della cittadina trapanese sottolinea non solo l’importanza storica e culturale di questo Comune siciliano, ma anche l’incredibile contributo della nostra regione al panorama artistico nazionale”.
Schifani ha proseguito dicendo che come avvenuto già con Agrigento, che nel 2025 sarà la Capitale italiana della Cultura, la Regione si impegnerà “affinché anche Gibellina, al di là del contributo statale, possa contare su ulteriori risorse finanziare che diano impulso a iniziative che valorizzino il territorio e promuovano l’arte contemporanea in tutte le sue forme”.
Le parole del Ministro Alessandro Giuli
Il nuovo Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, subentrato in carica a Gennaro Sangiuliano, ha parlato così durante la cerimonia di intitolazione della prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea:
“Si chiude la prima tappa di un percorso ambizioso pensato con grande lungimiranza politica – le parole di Giuli riportate dal ‘Corriere della Sera’ – l’istituzione di questo riconoscimento vuole rendere un tributo al genio italiano, è il contributo del governo per restituire all’Italia e ai suoi abitanti la consapevolezza di essere l’Italia”.
Il Ministro ha poi spiegato i motivi che hanno portato alla scelta di Gibellina: “La prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea offre con la sua candidatura al nostro Paese un progetto organico e solido, consegnando all’Italia di oggi un esemplare modello di intervento culturale fondato su valori e azioni che riconoscono all’arte una funzione sociale e alla cultura lo statuto di bene comune.
Per la sua capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugando nel presente memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale; per la sua capacità di coinvolgimento delle nuove generazioni e della cittadinanza tutta, interpellando il territorio più ampio sulla base di una comune consapevolezza civica, stringendo alleanze con istituzioni pubbliche e private, nazionali e transnazionali, per il fatto di essere città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana e per la capacità di essere insieme una città opera e una città da abitare, per il suo progetto, con il quale la città diventerà un grande laboratorio, dove le pratiche e le energie dell’arte contemporanea saranno chiamate a condividere pensieri e soluzioni sui temi dello spazio pubblico, della comunità, del paesaggio, della sostenibilità e del capiente concetto di eredità”.
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