Fossano, la città dove è vietato giocare a pallone in strada
Fossano è un comune in provincia di Cuneo dove un nuovo regolamento della Polizia urbana vieta ai bambini con più di 8 anni di giocare a pallone nei parchi
Fossano è un comune italiano che si trova in provincia di Cuneo e che da qualche giorno è salito alle cronache per l’approvazione di nuovo regolamento di polizia urbana che va a sostituire un testo precedente risalente al 1948.
Il regolamento ha suscitato molta attenzione perché elenca una serie di divieti tra cui quello di giocare a pallone in strada se si ha più di 8 anni.
Fossano: vietato giocare a palla a chi ha più di 8 anni
Di ordinanze particolari ne avevamo già sentite, ma il nuovo Regolamento di polizia urbana del Comune di Fossano sta già facendo il giro del web. Il testo emana diversi regolamentazioni e divieti, tra cui quello che proibisce ai bambini che hanno più di 8 anni di giocare a pallone. La regola stabilisce, infatti, che i bambini di età superiore a 8 anni possono giocare a pallone solo nelle aree debitamente destinate o autorizzate a questa attività. È vietato, inoltre, sulle vie pubbliche fare giochi che possono causare disturbo ai cittadini o intralcio alla circolazione.
Tuttavia questo non è l’unico divieto imposto dal nuovo regolamento, in quanto le attività proibite sono diverse. Leggendo il testo, infatti, troviamo che è vietato anche bivaccare nelle aree pubbliche, mettere un banchetto per una raccolta firme, mendicare, sdraiarsi sulle panchine o stendersi sui prati. Questa notizia ha sbalordito molti e ha reso famosa Fossano come “la città dei no“.
Alla scoperta di Fossano
La città di Fossano viene fondata nel 1236, da una lega di città guelfe, in una posizione strategica per gli scambi commerciali tra il Piemonte e la costa ligure. Il suo centro storico di origine medioevale è composto da vicoli acciottolati, chiese ed edifici signorili.
Simbolo della città è il bellissimo Castello dei Principi d’Acaja una fortezza difensiva costruita da Filippo I d’Acaja tra il 1324 e il 1332. Alla morte di Filippo il complesso passò sotto il dominio dei Duchi di Savoia che resero l’edificio una residenza davvero signorile costruendo la sala del trono, l’alloggio reale, la cappella e il cortile con porticato a colonne in marmo bianco. Alla fine del XVII secolo il Castello cambiò destinazione d’uso e divenne una prigione. Attualmente qui ha sede la biblioteca cittadina che custodisce anche manuali, libri e documenti davvero antichi.
Tutto attorno al città, tra il verde delle campagne, si è sviluppata per oltre 160 km una rete di sentieri ciclo-escursionistici nota come “Camminatura”. Questi percorsi si trovano lungo il fiume Stura e collegano Fossano ad altre località della zona, regalando bellissimi itinerari nel immersi nella natura.
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