Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Forte boato in Puglia: paura, ma non è terremoto. Cosa è successo

Un forte boato è stato avvertito dalla popolazione in Puglia nel pomeriggio del 1° luglio 2022: non si è trattato di un terremoto. Cosa è successo

Boom sonico

Un forte boato è stato avvertito in gran parte della Puglia, in particolare nella Puglia centro-meridionale, attorno alle ore 17.30 di venerdì 1° luglio 2022. Tanta paura tra la popolazione: ai Vigili del Fuoco, come riportato da ‘Il Messaggero’, sono giunte tante segnalazioni. Non si è trattato, però, di un terremoto. Allora cosa è successo?

Nessun terremoto in Puglia

Inizialmente il forte boato avvertito dalla popolazione in Puglia, specialmente nell’area che dal sudterremoto. L’INGV, però, ha escluso questa ipotesi. Nessun movimento tellurico, infatti, è stato registrato dalla rete dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in un orario compatibile con il forte boato sentito in Puglia.

Forte boato in Puglia: l’ipotesi del boom sonico

L’ipotesi prevalente per giustificare il forte boato avvertito in Puglia nel pomeriggio di venerdì 1° luglio 2022 è quella di un boom sonico: un aereo militare in transito sui cieli della Puglia centro-meridionale avrebbe infranto la velocità del suono, provocando il forte boato.

Cos’è il boom sonico, o bang sonico

Il boom sonico è anche detto bang sonico. Si tratta di un particolare fenomeno che si verifica quando un aereo, in volo, provoca una compressione dell’aria, simile alle onde generate da una nave in movimento in acqua, e poi aumenta la sua velocità fino a “rompere” l’aria, creando l’effetto di una onda sonora. La velocità a cui si verifica questo fenomeno è chiamata Mach 1 (il numero che identifica il rapporto tra la velocità di un oggetto che si muove in un fluido e la velocità del suono nello stesso fluido). Il bang sonico può avvenire anche quando l’aereo e il suono si trovano alla stessa velocità.

Tale fenomeno può generare un boato che a terra, dalla popolazione, può essere avvertito come più o meno violento, in base alla distanza. I piloti degli aerei che possono volare a una velocità tale da generare un boom sonico devono, per questo, raggiungere una quota pari ad almeno 36 mila piedi, ritenuta una soglia oltre cui il bang sonico non è percepito a terra. In caso contrario, se i’aereo vola a quota più basse e genera un boom sonico, esso viene avvertito dalla popolazione a terra.

Già in passato si erano verificati in Italia episodi di boom sonici avvertiti dalla popolazione. Un episodio curioso si è verificato, per esempio, il 22 marzo 2018 in Lombardia e in Piemonte: in quell’occasione, infatti, furono percepiti due forti boati a breve distanza, “segno” che il boom sonico era stato determinato da due jet in volo in formazione.

Alcuni mesi fa, nel marzo del 2022, un boom sonico aveva scatenato il panico nella laguna di Venezia: un forte boato era stato avvertito a Venezia e non solo (anche nel Trevigiano) e, anche in quell’occasione, erano state tante le chiamate ai Vigili del Fuoco.

Una successiva nota dell’Aeronautica militare ha poi spiegato che il fenomeno era legato al volo di un caccia F-2000 Eurofighter del 51esimo Stormo dell’Aeronautica Militare, di stanza a Istrana, impegnato in una missione di volo pianificata nello spazio aereo sovrastante la parte nord del mare Adriatico. In quel caso il volo era avvenuto alla quota e velocità previste, in aree create proprio per l’effettuazione di voli supersonici, ma nonostante ciò il boato era stato avvertito dalla popolazione perché le condizioni meteo legate a vento e temperatura hanno, verosimilmente, amplificato la propagazione dell’onda d’urto.