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Torna la foca monaca in Italia: cosa fare in caso di avvistamento

Cresce la presenza delle foche monache in Italia: ecco i consigli del WWF su come comportarsi in caso di avvistamento di questi mammiferi marini

Una foca monaca

In Italia è cresciuta la presenza di foche monache, mammiferi marini che fino a qualche anno fa erano considerati come una specie destinata all’estinzione. Le ultime ricerche, invece, hanno fornito una nuova visione della distribuzione di questo animale nel Mediterraneo e nel nostro Paese.

Dove si possono avvistare le foche monache in Italia

Gli avvistamenti, lungo le coste italiane, sono diventati sempre più frequenti: sono state evidenziate 6 aree ad alta incidenza di dati di presenza forniti da un nuovo sistema di rilevamento che si basa sulla ricerca del DNA ambientale nei campioni di acqua di mare.

In base al rilevamento, le zone dove è più facile avvistare le foche monache in Italia sono: l’Alto Adriatico, il Golfo di Taranto tra le coste della Calabria, il Salento, la costa tirrenica, le isole dell’arcipelago Toscano e la Sicilia, protagonista nel 2023 di un vero e proprio boom di avvistamenti di squali.

La ricerca è stata curata da un gruppo di studiosi dell’Università Bicocca di Milano, quest’ultima inserita nella classifica delle migliori città universitarie del mondo, al termine di un monitoraggio effettuato lungo le coste italiane e nei tratti limitrofi tra il 2020 e il 2021. Lo studio è stato poi pubblicato su Scientifica Reports.

Come comportarsi si incontra la foca monaca

Il WWF ha pubblicato un vademecum di dieci punti su come comportarsi se si incontra una foca monaca. Per prima cosa bisogna mantenere una distanza minima di almeno metri dall’animale, perché le foche monache sono esemplari selvatici e molto sensibili agli intrusi, quindi è bene rispettare le loro tranquillità e osservarle da lontano.

Qualora si dovesse incontrare una foca monaca a terra, bisogna osservarla senza mai interrompere il collegamento tra l’animale e il mare: è molto importante non frapporsi tra la foca e il suo ambiente naturale, perché questo potrebbe causare stress e disagio nei confronti dell’animale. Un altro dei consigli del WWF che nei mesi scorsi aveva segnalato le fake news sull’alluvione in Emilia Romagna, è quello di tenere lontani i propri animali domestici che potrebbero spaventare la foca e anche trasmetterle delle malattie pericolose.

In caso di avvistamento non bisogna mai intervenire direttamente, neanche di fronte a una foca monaca ferita o in difficoltà: le operazioni di soccorso vanno lasciate agli esperti competenti per il bene dell’animale stesso. Non bisogna avvicinarsi o toccare le foche monache, anche se sembrano amichevoli e curiose, perché il contatto umano può causare stress e disagio e interferire con il loro comportamento naturale.

Di fronte a una foca monaca è bene ridurre al minimo il rumore e i movimenti bruschi, perché questa specie è molto sensibile sia ai rumori che ai movimenti improvvisi. Si consiglia di mantenere un tono di voce basso e di fare movimenti lenti e delicati. Vietato gettare cibo o rifiuti nelle vicinanze dell’animale perché andrebbero ad alterare il suo comportamento alimentare, provocando effetti negativi per la sua salute.

Qualora una foca monaca sia visibilmente ferita, non bisogna intervenire ma risulta molto utile documentare le sue ferite con delle foto che possono aiutare gli esperti nell’analisi e nella cura dell’animale. Il WWF suggerisce di informare immediatamente gli esperti del Gruppo Foca Monaca (GFM) se si incontra una foca monaca oppure se si nota qualcosa di strano nel suo comportamento.