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Farina di grillo nel menù di Cannavacciuolo? Le sue parole

Lo chef Antonino Cannavacciuolo ha detto la sua riguardo la possibilità di inserire piatti a base di farina di grillo nei suoi menu stellati

La decisione da parte dell’Unione Europea di dare il via libera alla commercializzazione della farina di grillo ha scatenato tanto interesse in Italia, portando anche a molte proteste.

Come succede spesso davanti alle novità, si è creata una vera e propria spaccatura: da una parte chi è favorevole all’utilizzo di nuove materie prime in cucina, in un momento storico in cui c’è bisogno di rinnovarsi in nome della sostenibilità, e chi invece è contrario per tutta una serie di motivi.

Alcuni addetti ai lavori hanno già espresso la propria opinione in merito, come il celebre pizzaiolo Gino Sorbillo che si è detto contrario alla pizza con la farina di grillo. Sorbillo ha dichiarato che “è inammissibile pensare che la pizza, un piatto della tradizione, si possa fare con gli insetti”, spiegando inoltre di essere “assolutamente contrario all’idea di utilizzare gli insetti in cucina”.

Farina di grillo nel menu? Cosa ne pensa Cannavacciuolo

Ma cosa ne pensano i grandi chef stellati d’Italia della farina di grilli? Antonino Cannavacciuolo, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Messaggero, ha detto la sua al riguardo, senza dare adito ad alcun tipo di polemica.

“Se ho già fatto un giro di grilli? No, mai. Però se dovessero piacermi potrei anche cucinarli, non escludo mai niente. Sono curioso e almeno una volta assaggio di tutto. L’idea degli insetti ci fa schifo, lo so, ma se finora al posto dei gamberi avessimo mangiato grilli, non sarebbe la stessa cosa?”

Cannavacciuolo, alla domanda sulla possibilità che i grilli possano saltare prima o poi in uno dei piatti del suo menù, ha risposto con un “Mai dire mai, se sono buoni”…lasciando dunque le porte aperte.

Nel corso dell’intervista, Cannavacciuolo ha parlato della conquista della terza Stella Michelin e del duro lavoro che lo ha portato a ricevere questo prestigioso riconoscimento: “Per arrivare fin qui ci è voluta determinazione e incoscienza, solo un incosciente poteva accettare di fare il capo cuoco a Villa Crespi a 23 anni. Due matti, io e mia moglie: Cinzia aveva la mia età ed è con lei che ho fatto tutto, le stelle sono anche sue”.

Le stelle Michelin, però, non sono un’ossessione per lo chef campano, che anzi le vede come un giusto riconoscimento ad anni di duro lavoro: “Se le stelle possono diventare un’ossessione? Non per me, le vedo come un riconoscimento che arriva dopo che la gente di ha già premiato scegliendo di mangiare quello che fai”.

La farina di grillo in Italia e in Europa

Approvata ai fini alimentari anche in Italia, la farina di grillo rappresenta un’importante novità per il settore, anche se non è il primo ingrediente a base di insetti che ha avuto il via libera da parte dell’Unione Europea.

Prima dei grilli infatti, altri insetti sono stati inseriti nell’elenco delle materie prime utilizzabili in ambito alimentare, come le larve gialle essiccate di Tenebrio molitor e Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere. Chiunque sia intenzionato a usare la farina di grillo in Italia, dalle aziende alle realtà più piccole, è comunque obbligato a indicarne la presenza tra gli ingredienti.