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A Ercolano la più grande piazza affacciata su un'area Unesco

Un progetto iniziato 10 anni fa, che si conclude ora con l'inaugurazione della più grande piazza d'Europa che si affaccia su un sito archeologico

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Ercolano

La città di Ercolano, dove sorge uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, torna a far parlare di sé per una novità da record: dopo lunghi lavori che hanno coinvolto numerose forze (sia italiane che straniere), viene ora inaugurata la più grande piazza d’Europa ad affacciarsi su un’area di scavo protetta dall’Unesco. Scopriamo di cosa si tratta.

L’inaugurazione della piazza a Ercolano

Ci sono voluti circa 10 anni prima di arrivare alla sua realizzazione, e ora finalmente Piazza Carlo Borbone diventa realtà: lunedì 6 maggio 2024 verrà inaugurata, davanti al sindaco Ciro Bonajuto di Ercolano e a numerose altre personalità. L’area, che occupa uno spazio di circa 5mila metri quadrati, batte ogni record. È infatti la piazza più grande d’Europa ad affacciarsi su un sito archeologico Unesco.

Stiamo parlando, naturalmente, degli scavi dell’antica Herculaneum, la città romana che – assieme a Pompei – venne sepolta da strati di cenere e lava bollente a seguito della terribile eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. I lavori, come abbiamo anticipato, hanno richiesto notevoli sforzi: è stato necessario abbattere tre palazzi appartenenti ad affiliati dei clan mafiosi, per poter realizzare una passeggiata turistica con vista mozzafiato sugli scavi e sull’intero Golfo di Napoli.

La realizzazione di quest’opera sensazionale ha richiesto, ovviamente, un’ingente somma di denaro. Il progetto di rigenerazione urbana rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione fra enti pubblici e un privato: i fondi sono arrivati parzialmente dai Pics della Regione Campania, dietro organizzazione del Comune di Ercolano e del Ministero della Cultura, e parzialmente dal Packard Humanities Institute. “Un mecenate che da oltre 20 anni sostiene la nostra città” – ha affermato il sindaco.

Ercolano, le parole del sindaco

“Liberiamo Ercolano da qualsiasi ‘passato’ oscuro per preservare il suo splendido patrimonio e offrire una possibilità concreta di crescita e sviluppo alle nuove generazioni, grazie a questo impegno collettivo che trova la sua forza nel turismo, nella bellezza e nella legalità” – ha dichiarato il sindaco Bonajuto ai microfoni del ‘Corriere della Sera’.

Il primo cittadino, da sempre impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, è fiero di questo progetto finalmente andato in porto. “Si tratta di un quartiere che, sino a qualche tempo fa, è stato ostaggio della criminalità organizzata e che adesso potrà diventare un luogo di incontro tra ercolanesi e turisti. Inoltre permetterà di ammirare, dall’alto, l’intero perimetro dell’area archeologica e il Golfo di Napoli“.

La piazza, intitolata a Carlo di Borbone, sorge in un luogo profondamente simbolico per quanto riguarda l’impegno contro la camorra. Qui, infatti, il 13 novembre 2009 venne ucciso il giovane cantante Salvatore Barbato, in arte Savio: il 29enne fu vittima di un tragico scambio di persona, guidando lo stesso modello di auto di una persona legata al clan Iacomino-Birra.

“Vogliamo ricordare ai più giovani che a Ercolano vi era un passato fatto di camorra e droga, e una spirale dalla quale era difficile uscire e molto semplice entrare. E a quel passato vogliamo rispondere con un presente e un futuro fatto di legalità, turismo e bellezza” – ha concluso il sindaco Bonajuto.