Allarme vespa orientalis a Roma: trovato nido più grande del 2023
Allarme Vespa orientalis a Roma: neutralizzato il nido più grande del 2023. Le vespe si stanno riproducendo, è fondamentale segnalarne la presenza
La città di Roma è ancora alle prese con l’emergenza Vespa orientalis: in un appartamento del quartiere San Giovanni è stato trovato il nido più grande della stagione 2023, ben 900 insetti.
A neutralizzarlo ci ha pensato come al solito l’etologo e naturalista zoofilo Andrea Lunerti, che lancia un appello ai romani: le vespe orientalis si riproducono proprio in questo periodo, perciò “è necessario segnalare la presenza di colonie perché non possiamo più perdere l’occasione di neutralizzarle”.
Vespa orientalis a Roma, trovato il nido più grande del 2023
L’autunno particolarmente caldo e la mancanza di piogge hanno creato le condizioni ideali per la rapida diffusione della Vespa orientalis a Roma: le segnalazioni si vanno moltiplicando in tutta la città.
Andrea Lunerti, zoologo ed esperto in cattura di animali pericolosi, lo aveva anticipato mesi da: tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre ci sarà una situazione ancora più impegnativa, “con nidi ancora più grandi degli attuali”. È andata esattamente come previsto dall’esperto: in un appartamento a San Giovanni è stato trovato un nido da 900 insetti, il più grande della stagione 2023.
Come racconta Lunerti a ‘Il Messaggero’, le regine erano pronte per l’accoppiamento: “abbiamo contato fino a 600 celle pronte per lo sfarfallamento”, spiega. Questo è infatti il periodo in cui le vespe orientalis si riproducono, e le condizioni climatiche sono purtroppo molto favorevoli a una loro rapida diffusione.
“Siamo nel picco più assoluto e questa settimana e l’inizio della prossima rappresentano il momento in cui le vespe si riproducono”, spiega Lunerti, “quindi è necessario segnalare la presenza di colonie”.
Allarme Vespa orientalis a Roma: importante agire subito
Questo caldo inizio d’autunno è un momento molto delicato: nell’ultimo mese Lunerti ha neutralizzato nidi da 600, 700 insetti, che avevano colonizzato intercapedini, avvolgibili e fessure, spesso ai piani alti degli edifici.
Quella di San Giovanni è la terza segnalazione nell’arco di pochi giorni: dopo la neutralizzazione di un nido da 700 vespe a Lunghezza, a metà settembre Lunerti è intervenuto per rimuovere un nido nel quartiere Appio-Latino. Qui c’era un enorme nido da 800 vespe orientalis, anch’esse pronte per la stagione riproduttiva.
La situazione di Roma è molto delicata quest’anno: il clima caldo e l’accumulo di rifiuti ai bordi delle strade agevolano la diffusione di questo insetto. L’allarme riguarda in particolare alcuni quartieri, Monteverde in testa, ma l’imenottero si sta diffondendo a macchia di leopardo in tutta la città.
“Le vespe orientalis si infilano nelle intercapedini delle finestre e quando si tira con violenza una persiana o un’anta si rischia di rompere un alveare nascosto”, spiega l’etologo: essere aggrediti non è così inusuale, ed è rischioso. La Vespa orientalis, infatti, è particolarmente aggressiva e ha un veleno diverso da quello dei calabroni europei, motivo per cui può rivelarsi molto pericolosa per le persone allergiche o sensibili alle punture di imenotteri.
Segnalarne la presenza è di fondamentale importanza, soprattutto in questo periodo: finché non arriverà il freddo, le vespe avranno a disposizione un ottimo habitat per la caccia e la riproduzione. È importante stanarle prima dell’inverno, in modo da non dargli la possibilità di proteggersi dal freddo e prosperare durante la prossima stagione. “Non possiamo più perdere l’occasione di neutralizzarle“, conclude Lunerti.
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