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Roma invasa dalla Vespa orientalis: i rischi e cosa fare

La capitale è invasa di Vespe orientalis, imenotteri che stanno prendendo di mira le aree verdi e i palazzi antichi di Roma: ecco quali sono i rischi

Roma invasa dalla Vespa orientalis

Somiglia al calabrone, ha un manto quasi interamente rossiccio ed è caratterizzata dalla presenza di una larga banda gialla sull’addome e da una macchia dello stesso colore sulla testa: stiamo parlando della Vespa orientalis, un grande imenottero arrivato dall’Asia ormai molti anni fa e divenuto piuttosto comune anche nel nostro Paese. E in questa calda estate 2022 ha raggiunto la città di Roma, dove sembra sia in atto una vera e propria invasione.

Roma, l’invasione della Vespa orientalis

Nella capitale non se ne vedevano tracce dagli anni ’50, ma quest’estate la Vespa orientalis è tornata a nidificare nelle sue aree verdi e nelle sue palazzine storiche.  I primi avvistamenti risalgono alla fine di luglio, e nel giro di poco più di un mese questi imenotteri si sono diffusi a macchia d’olio in tutta la città, creando notevole preoccupazione. Addirittura, nell’ultima settimana le segnalazioni sono aumentate a tal punto che gli esperti non riescono più a star loro dietro.

A quanto pare, le zone più colpite di Roma sono il centro storico e alcuni quartieri residenziali come Monteverde e Prati, dove sono stati avvistati moltissimi nidi. Le Vespe orientalis sono particolarmente attirate da rifiuti in putrefazione: secondo diverse testimonianze di cittadini che stanno vivendo il problema, si avvicinerebbero addirittura ai balconi delle case per rubare le crocchette di cani e gatti lasciate all’aria aperta.

Un’altra area particolarmente colpita è Villa Pamphilj, una delle zone verdi più importanti della capitale. Secondo gli esperti, ad attirare le vespe sarebbero gli avanzi di cibo lasciati dai turisti dopo i pic nic negli splendidi giardini della residenza storica. Tuttavia, questi imenotteri non amano granché nidificare tra gli alberi: prediligono piuttosto le intercapedini di vecchi edifici, soprattutto se da tempo non vengono praticate opere di manutenzione.

I rischi della Vespa orientalis

La Vespa orientalis presenta delle caratteristiche tali da renderla un vero rischio per la popolazione. Innanzitutto, si tratta di una specie più aggressiva rispetto ad altre vespe (o agli stessi calabroni), e il suo veleno è pericoloso per chi è allergico. Inoltre sul suo corpo gli esperti hanno rinvenuto una sostanza che assorbe l’energia dei raggi solari e la rende particolarmente attiva durante il giorno, al contrario di altre specie che prediligono la mattina presto o gli orari serali.

Il rischio, poi, è che la Vespa orientalis faccia il nido in tantissimi edifici antichi della città, approfittando ora delle calde temperature e del problema della raccolta dei rifiuti (che in estate è diventata una vera emergenza a Roma). È possibile dunque che il prossimo anno ci si ritrovi con un’invasione ancora più vasta e assolutamente impossibile da contrastare.

Cosa fare per prevenire il rischio della Vespa orientalis? Innanzitutto occorre prestare la massima attenzione alle strutture più vecchie, visto che le intercapedini sono il suo luogo preferito. Secondo gli esperti è possibile che questi imenotteri abbiano approfittato della pausa estiva delle scuole per infestare gli istituti più antichi, per cui dovrebbero essere effettuate attività di controllo prima della ripresa delle lezioni.

Inoltre dovremmo curare maggiormente le aree all’aperto, evitando di lasciare scarti di cibo a marcire al sole (incluse le crocchette dei nostri amici a quattro zampe). E naturalmente fare attenzione alla raccolta differenziata, affinché l’amministrazione possa smaltire più efficacemente i rifiuti riducendo il rischio di creare l’habitat perfetto per queste vespe.

Le invasioni di insetti in Italia

Il problema della Vespa orientalis a Roma non è certo l’unico ad aver creato allarme. Se questo imenottero sta invadendo la capitale, dopo aver già preso di mira altre città in tutta Italia, la penisola si trova a fare i conti con diversi problemi. In Toscana, ad esempio, si sono verificate numerose segnalazioni: a Firenze c’è stata un’infestazione di blatte, mentre Orbetello sta vivendo un’invasione di ragni e ragnatele piuttosto preoccupante.