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Emergenza caldo, la mappa dell'Italia a rischio

La mappa delle "ondate di calore" in Italia: i grandi centri urbani e le località del centro-sud sono le aree più a rischio dell'emergenza caldo

La mappa dell'emergenza caldo in Italia

L’estate del 2021 è stata la più calda degli ultimi vent’anni: con un incremento medio della temperatura massima di oltre 1,5°C, il caldo anomalo che si sta sperimentando nelle città italiane è connesso con un incremento della mortalità, soprattutto per alcune fasce della popolazione.

I dati di OMS, Ministero della Salute e Protezione Civile consegnano un quadro piuttosto netto della situazione, e disegnano una mappa dell’Italia a rischio “ondate di calore”.

Emergenza caldo: le città più colpite

A fotografare gli effetti del caldo sulla salute sono i risultati dei Sistemi di allarme (Hhwws) e del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), insieme ai dati relativi agli accessi in pronto soccorso rilevati tra il 17 maggio e il 17 settembre 2021.

L’estate del 2021 ha fatto segnare ben 239 giorni di allarme, soprattutto nelle città del centro-sud, che hanno fatto registrare un numero di giorni di allerta tra i più alti degli ultimi anni.

Nel 2021 l’Italia è stata attraversata da tre ondate di caldo vere e proprie: la prima alla fine di giugno, sentita soprattutto al Sud, la seconda negli ultimi giorni di luglio e la terza – avvertita in tutto il Paese – tra il 9 e il 16 agosto 2021.

Ai dati dei Sistemi di Allarme si aggiungono quelli sul monitoraggio della mortalità giornaliera (SiSMG), che mostrano un incremento della mortalità connesso alle condizioni climatiche. Non soltanto i ghiacciai e le coltivazioni italiane soffrono gli effetti del riscaldamento globale: anche gli effetti sulla salute sono preoccupanti, stando ai rapporti ufficiali e agli studi scientifici in materia.

Nel periodo compreso tra maggio e settembre 2021 c’è stato in Italia un incremento della mortalità dell’8%, con percentuali ben oltre la media nazionale in alcune città: soffrono di più Bari (+46%), Campobasso (+30%), Catania (+27%) e Reggio Calabria (+25%).

Ma gli eccessi, si legge nel report diffuso dal Ministero della Salute, hanno riguardato anche Palermo, con un aumento del 21% di mortalità nei mesi estivi rispetto all’anno precedente, Venezia, che segna un +15%, e Roma, con un incremento del tasso di mortalità del 12%.

La mappa dell’emergenza in Italia

I dati rilevati tra maggio e settembre 2021, si legge nel Rapporto, “confermano gli incrementi nei valori giornalieri di mortalità registrati in alcune città a fine giugno con il primo innalzamento delle temperature e durante le ondate di calore di fine luglio e di metà agosto soprattutto al centro-sud”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 1998 e il 2017 sono stati oltre 166mila i decessi imputabili all’aumento delle temperature e alle ondate di calore nel mondo. Il 2003 è stato l’annus horribilis delle morti per caldo, con oltre 70mila morti soltanto in Europa.

Quanto all’Italia, soltanto nel 2021 ci sono stati oltre 2mila morti in più tra gli over 65 rispetto alle medie del periodo precedente. In particolare, leggendo i dati relativi agli accessi al Pronto Soccorso, si nota un picco in corrispondenza dell’ondata di calore di agosto – ma soltanto in alcune città: Venezia, Milano, Genova, Bologna e Palermo hanno segnato un sensibile incremento di accessi in PS proprio in prossimità del periodo appena successivo all’ondata di calore.

Il caldissimo mese di agosto 2021 ha fatto registrare in Italia un aumento di mortalità del 13%, soprattutto nelle città del centro-sud: Perugia, Roma, Latina, Bari, Reggio Calabria, Palermo, e Catania sono le città italiane col maggiore aumento di morti nel mese in considerazione.

Quanto al nord, si è osservato un tasso di mortalità in linea con quello degli anni precedenti se non addirittura inferiore – come a Verona (-7%), Aosta e Trento (-5%) – con l’unica eccezione di Milano, in cui si è registrato un aumento dell’11%.

Caldo: chi rischia di più e come difendersi

Nelle grandi città il caldo miete più vittime: non soltanto l’età e lo stato di salute, ma anche le condizioni socio-economiche diventano un fattore fondamentale per difendersi dall’emergenza caldo – si pensi alle tante persone che vivono in città e non dispongono di impianti di climatizzazione domestici, molto più a rischio.

Povertà, emarginazione e scarso accesso alle informazioni rendono le persone più fragili, anche di fronte alle ondate di calore: è per questo che esiste un Sistema Operativo, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, che ogni settimana pubblica i bollettini sulle ondate di calore previste in Italia.

Si tratta di un sistema operativo in 27 città italiane con previsioni a 24, 48 e 72 ore che consente di individuare su base quotidiana le condizioni climatiche e i rischi per la salute connessi.

I bollettini sono consultabili online ma anche tramite la APP per Android “Caldo e Salute”, che si può scaricare gratuitamente su Google Play e permette di monitorare lo stato della propria città evitando di uscire e prendendo le note precauzioni “anti-calore” nelle giornate più a rischio.

L’estate del 2022 sarà caratterizzata da temperature in ulteriore aumento e siccità, ed è necessario correre ai ripari prima che si verifichi la prima, purtroppo attesa, ondata di calore dell’anno.