Il clima italiano cambia e stravolge la Penisola
Alluvioni, desertificazione, tornado, un progetto fotografico racconta come l’Italia sta cambiando a causa dei mutamenti climatici
I cambiamenti climatici stanno modificando la fisionomia del nostro Paese. Il graduale innalzamento delle temperature varia il profilo della Penisola velocemente. Frutti esotici nelle campagne di Napoli, rischio desertificazione a Palermo, pomodori coltivati nelle pianure della Lombardia. È la terra la prima sentinella di questa epocale trasformazione.
Ma non sono solo i nostri piatti tipici a rischio. I mutamenti del clima scolpiscono rapidamente anche i contorni di montagne, colline e litorali, rimodellandone la morfologia. Le trasformazioni dei lineamenti del paese sono evidenti e veloci. Con il suo “Climatic Grand Tour” Alessandro Gandolfi, fotografo di Parallelo Zero, ha raccolto in una serie di immagini le modifiche al paesaggio, riplasmato dai capricci del clima. Gli scatti sono allarmanti e arrivano lì dove dati e grafici non riescono a giungere. Le foto parlano di una Penisola sull’orlo del baratro, che rischia di stravolgere la propria identità geografica.
A correre i maggiori rischi è il Sud: da Lampedusa a Catanzaro, le colonnine di mercurio registrano temperature sempre più alte, situazione che espone soprattutto Sicilia e Calabria al concreto rischio di desertificazione. Il clima secco e arido, inoltre, aumenta in maniera esponenziale il rischio di incendi boschivi. Le alte lingue di fuoco e fiamme, negli ultimi anni, hanno distrutto ettari di territorio boschivo.
Le alte temperature stanno rapidamente cambiando anche la flora e la fauna peninsulare. Aumentano i pesci tropicali nelle nostre acque, con serie ripercussioni per i precari equilibri dell’ecosistema. Temperature calde e clima umido che, tra l’altro, ha attirato un numero crescente di zanzare tigre, veicolo di malattie sconosciute al sistema immunitario italiano.
A rischio anche le belle spiagge bagnate dal mar Mediterraneo. I livelli marini potrebbero crescere di almeno 1 metro nel corso dei prossimi decenni a causa dello scioglimento dei ghiacci. Sono a rischio chilometri di costa. A tremare è soprattutto Venezia. Le proverbiali invasioni d’acqua che affascinano i turisti potrebbero diventare abituali, con ripercussioni terribili per la città lagunare.
L’aumento di calore, inoltre, sta spogliando le Alpi della coltre perenne di neve che ne caratterizza da secoli l’aspetto. Le nude superfici montuose del Piemonte e del Trentino Alto Adige emergono con estrema frequenza e preoccupano i montanari.
Le cose non si mettono meglio sul versante meteorologico. Le foto di Alessandro Gandolfi evidenziano come il clima più caldo stia lentamente spezzando gli equilibri che hanno garantito alla Penisola un clima mite. È sotto gli occhi di tutti che la “tregua” con i fenomeni atmosferici più violenti sta per crollare. Tornado, alluvioni, dissesto idrogeologico, falcidiano sempre più spesso il territorio alle prese con continue frane e inondazioni.
Gli esperti sono pessimisti, ma calcolano che siamo ancora in tempo per contrastare il deleterio aumento di temperatura con minori emissioni di inquinanti nell’atmosfera. Ma gli scettici dei cambiamenti climatici hanno conquistato importanti poltrone politiche nel mondo, difficile assistere a un netto cambiamento di tendenza a breve termine, a meno che i comportamenti virtuosi non partano dai cittadini che hanno a cuore il futuro del proprio paese e dell’intero pianeta.
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