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Tre Cime di Lavaredo alle Dolomiti a numero chiuso: come funziona

Le Tre Cime di Lavaredo, considerate un gioiello delle Dolomiti, verranno presto rese a numero chiuso per evitare il problema del sovraffollamento

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Tre Cime di Lavaredo a numero chiuso

Negli ultimi anni il problema dell’overtourism ha colpito numerose località italiane, mettendo a dura prova la sostenibilità di diversi territori. Dalle Cinque Terre alle Dolomiti, passando per Venezia, sono diversi le località della penisola che hanno bisogno di essere tutelate. Il flusso turistico spesso incontrollato, infatti, rischia non solo di compromettere l’equilibrio ambientale ma anche la qualità dell’esperienza per visitatori. A tutto questo bisogna aggiungere i problemi arrecati ai residenti.

Come funzionerà il numero chiuso alle Tre Cime di Lavaredo

Le Dolomiti, patrimonio UNESCO e gioiello naturalistico di inestimabile valore, sono una delle mete più ambite dagli escursionisti di tutto il mondo. A testimonianza di questo Cortina, spesso definita la perla delle Dolomiti, ospiterà insieme a Milano i prossimi giochi olimpici invernali nel 2026. Soprattutto negli ultimi anni, però, l’enorme afflusso di turisti ha portato a situazioni difficili da gestire. Specialmente in alcuni punti simbolo della zona, come le Tre Cime di Lavaredo ci sono state situazioni di vero sovraffollamento. L’anno scorso era comparsa anche una scritta: “turisti andate a casa”.

Questa meraviglia naturale al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige è uno dei luoghi più fotografati e visitati delle Alpi. Per affrontare il problema, il Comune di Auronzo di Cadore che gestisce la zona ha annunciato una svolta radicale. A partire dal 2025, l’accesso alle Tre Cime di Lavaredo sarà regolamentato attraverso un sistema di prenotazione e un numero chiuso di visitatori giornalieri. Anche per le Tre Cime, quindi, verrà applicato un sistema già attivo in altre località come Venezia e la via dell’Amore nelle Cinque Terre.

Attualmente, per accedere alle Tre Cime di Lavaredo è previsto un pedaggio che varia in base alla tipologia di veicolo. Si va dai 20 e 30 euro per moto e auto sino a 120 euro per i minibus da trenta posti. L’afflusso, però, è spesso insostenibile. Per questo il sindaco di Auronzo di Cadore, Dario Vecellio Galeno, ha annunciato che dal 2025 entrerà in vigore un sistema di prenotazione online, simile a quello introdotto a Venezia. Lo scopo è sempre quello di contingentare gli ingressi e promuovere un turismo più sostenibile. Si vuole infatti, ridurre il traffico e l’inquinamento e spingere l’utilizzo di bus navetta rispetto ai mezzi privati. Il nuovo sistema di accesso non è ancora stato del tutto definito e verrà presentato nelle prossime settimane.

Il dibattito sul numero chiuso presso le Tre Cime di Lavaredo

L’introduzione del numero chiuso ha suscitato un ampio dibattito tra amministratori, esperti e ambientalisti. Il presidente del CAI Alto Adige, Carlo Alberto Zanella, si è detto favorevole a misure drastiche per limitare l’accesso ai parcheggi delle Tre Cime. Le sue parole sono state riprese dal ‘Corriere della Sera’: “Se per limitare l’accesso ai parcheggi bisogna far pagare cento euro, io sono a favore. Non è possibile vedere scene come quelle che abbiamo visto sinora.”

Più moderata, ma comunque favorevole alla regolamentazione, la posizione del presidente del CAI Veneto, Renato Frigo che ha sottolineato come l’accesso debba rimanere il più possibile equo e non trasformarsi in un’opzione esclusiva per i più ricchi. Sempre il ‘Corriere’ ha ripreso le dichiarazioni di Renato Frigo sull’argomento dove viene riconosciuto che porre un limite agli ingressi è comunque una cosa ormai divenuta indispensabile. Più radicale, invece, è la posizione del presidente di Mountain Wilderness Italia, Luigi Casanova, che vorrebbe introdurre un divieto totale dei veicoli privati.