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Cristoforo Colombo non era italiano? Arriva l'esame del dna

Un nuovo esame del dna si propone di far chiarezza sulle vere origini di Cristoforo Colombo, nato ufficialmente a Genova nel 1451: non era italiano?

Cristoforo Colombo, lo scopritore delle Americhe, non era italiano? A Granada, in Spagna, alcuni ricercatori si preparano a riesaminare il dna del grande navigatore, allo scopo di far chiarezza sulle sue origini: Colombo, nato ufficialmente a Genova nel 1451 (e morto a Valladolid, in Spagna, nel 1506), era in realtà spagnolo o portoghese?

I risultati della ricerca, realizzata in collaborazione con l’Università di Firenze e con l’Università americana del North Texas, sono previsti per il mese di ottobre.

Nuovo esame sul dna di Colombo: la spiegazione dell’esperto

In un’intervista a ‘France Presse’, José Carlos Lorente, docente di Medicina legale, Tossicologia e Antropologia fisica all’Università di Granada, ha dichiarato: “Nel 2003 abbiamo riesumato le ossa di Colombo e di suo figlio Fernando. Entrambi si trovano nella Cattedrale di Siviglia. Poco prima avevamo ottenuto quelli di Diego Colombo, fratello di Cristoforo. Si trovavano in un’altra stanza nella fabbrica di Cartuja Pickman. Da lì abbiamo iniziato a esaminare le ossa da un punto di vista antropologico e genetico”.

Il professor José Carlos Lorente ha poi aggiunto: “La semplice vista delle ossa ha dimostrato che tutte loro erano in un cattivo stato di conservazione. Quelle di Fernando erano un po’ meglio, ma quelli di Cristoforo e del fratello Diego erano in cattive condizioni, il che è un problema per le analisi genetiche, perché chiaramente se l’osso è degradato, ogni cosa nell’osso, incluso il Dna, è anche fortemente degradato”.

Una nuova tecnologia, però, utilizzando dei piccoli frammenti di Dna estratti dalle ossa di Cristoforo Colombo conservate in una camera di sicurezza all’Università di Granada, consentirà di compararli con alcuni presunti membri della famiglia di Colombo e con il dna di persone viventi che portano lo stesso cognome in diverse parti del mondo (come Colòn in Spagna e Colombo in Portogallo).

Lorente ha spiegato: “Oggi si può lavorare con meno quantità di dna e si può purificare o pulire meglio il dna estratto. Mentre prima potevamo estrarre solo una piccola informazione, oggi abbiamo come una sorta di lente più potente che ci consente di leggere ogni tipo di informazione, a prescindere da quanto piccole siano le lettere”.