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Cosa si nasconde nel sottosuolo dell'isola di Pantelleria

Sotto l'isola di Pantelleria si nasconde un potenziale geotermico: la scoperta grazie a una ricerca dell'Università di Catania e il GFZ di Potsdam

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Isola di Pantelleria

Sotto l’isola di Pantelleria si nasconde un grande potenziale geotermico: a rivelarlo è una ricerca scientifica a tema energia rinnovabili ed ecosostenibilità.

Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘Geothermal Energy’, è il frutto di una collaborazione tra l’Università di Catania e il GFZ di Potsdam, il Centro tedesco di ricerca per le Geoscienze.

Sotto l’isola di Pantelleria si nasconde un grande potenziale geotermico

Il titolo originario dello studio è “Thermal model of the Pantelleria Island (Sicily Channel, Southern Italy): new insights for promoting the sustainable exploitation of geothermal resources on the island” che in italiano può essere tradotto con “Modello termico dell’isola di Pantelleria (Canale di Sicilia, Italia meridionale: nuovi spunti per promuovere lo sfruttamento sostenibile delle risorse geotermiche dell’isola”.

Dalla ricerca è emerso un enorme potenziale geotermico nel sottosuolo dell’isola di Pantelleria: fino a 490 gradi centigradi a soli due chilometri di profondità. Questo “tesoro” energetico potrebbe rappresentare una risorsa in grado di dare slancio alle energie rinnovabili dell’isola e del Canale di Sicilia.

Della questione ha parlato lo scienziato Marco Viccaro, docente dell’Università di Catania e presidente dell’Associazione italiana di Vulcanologia: “Le competenze messe in campo dal mondo scientifico nella prospezione delle risorse di calore nel sottosuolo oggi hanno raggiunto livelli eccelsi – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – così come è tale il livello tecnologico associato allo sfruttamento dell’energia geotermica a scala globale.

Basti pensare che, nell’ambito delle energie rinnovabili, la geotermia è la risorsa che mantiene i potenziali di utilizzo teorici più vicini a quelli tecnici e reali di sfruttamento. Significa che sia la scienza sia la tecnica sono sostanzialmente pronte per valutare le risorse disponibili e trovare le migliori soluzioni tecnologiche per utilizzarle in modo sostenibile”.

Lo stesso Viccaro ha parlato così dello studio in cui è stato ricostruito il modello geotermico e tridimensionale dell’isola di Pantelleria, località dove nel 2022 sono state trovate 300 anfore puniche:

“Le temperature raggiungono valori alti, di circa 490°C a soli due chilometri di profondità, aprendo scenari concreti per l’utilizzo dell’energia geotermica come risorsa rinnovabile – ha spiegato lo scienziato – lo studio evidenzia anche l’influenza determinante dei principali lineamenti tettonici sulla distribuzione del calore, e fornisce una mappa dettagliata dello stato termico del sottosuolo, preziosa per pianificare eventuali interventi di sfruttamento sostenibile della risorsa”.

Sicilia, un laboratorio scientifico all’aperto

Quanto scoperto grazie alla collaborazione tra l’Università di Catania e GFZ di Potsdam conferma l’importanza della Sicilia come regione che rappresenta una sorta di grande laboratorio scientifico all’aperto: un territorio pieno di tesori naturalistici, con il sottosuolo caratterizzato da una pluralità di fenomeni vulcanici. Le risorse sotto Pantelleria potranno dare un grande slancio a tutta la zona dal punto di vista dell’ecosostenibilità.

Una tale ricchezza di biodiversità è dovuta alla lunga storia geologica della Sicilia e al dinamismo dei vulcani: non a caso l’Etna ha arricchito il suolo della Piana di Catania, resa ancora più fertile dalla sua presenza. Le nuove ricerche dimostrano come la modellazione geotermica avanzata sia diventata, al giorno d’oggi, uno strumento indispensabile per la caratterizzazione delle risorse del sottosuolo e per la transizione energetica dei territori insulari.