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Cos'è il FAI, fondo per l'ambiente creato da Giulia Maria Crespi

Cos'è e come è nato il FAI, il Fondo Ambiente Italiano fondato da Giulia Maria Crespi che ne è stata fino all'ultimo l'anima ispiratrice: la storia

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Cos'è il FAI, fondo per l'ambiente creato da Giulia Maria Crespi

“Chi ha avuto molto, deve dare molto”. Questa la frase che amava ripetere Giulia Maria Crespi, fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano, scomparsa all’età di 97 anni.

Nata a Merate, in provincia di Lecco, il 6 giugno del 1923, Giulia Maria Crespi è stata fino all’ultimo anima ispiratrice del FAI.

Il FAI è nato dall’idea di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto, che spinse l’amica Giulia Maria ad impegnarsi per creare in Italia una fondazione sulla falsariga del National Trust britannico.

Un’idea diventata realtà grazie al sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli, con i quali l’imprenditrice e decana degli ambientalisti firmò l’atto costitutivo e lo statuto del FAI, il 28 aprile 1975.

Una dichiarazione d’intenti di persone decise a fare qualcosa di concreto per salvaguardare, valorizzare e tutelare il patrimonio artistico e naturale italiano, attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni ricevuti per donazione, eredità o comodato.

A dare il via alle attività del FAI fu la donazione di Cala Junco, a Panarea, nelle Eolie, ad opera di Pietro di Blasi. Seguirono il Monastero di Torba, comprato e donato dalla stessa presidente Crespi, l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, fino alle ultime acquisizioni dei Giganti della Sila a Spezzano della Sila, del Podere Case Lovara a Punta Mesco e delle Saline Conti Vecchi a Cagliari.

Tra gli impegni del FAI, anche quello di sottolineare la centralità dei borghi italiani, la cui bellezza è stata esaltata dal National Geographic. A tal proposito, nell’ultimo convegno dello scorso febbraio è stato lanciato  il “Progetto Alpe. L’Italia sopra i 1.000 metri”, il primo progetto organico di restauro, valorizzazione e gestione di Beni nell’Italia delle terre alte e delle aree interne.

Negli anni, Giulia Maria Crespi è stata affiancata da figure che sono diventate fondamentali nello sviluppo della Fondazione, tra cui Marco Magnifico, oggi Vicepresidente Esecutivo, Ilaria Borletti Buitoni, Presidente dal 2010 al 2013, Angelo Maramai, Direttore Generale dal 2009, e Andrea Carandini, Presidente dal 2013.

Al fianco della decana degli ambientalisti anche la preziosa rete di volontari che, con il sostegno e l’incoraggiamento dell’imprenditrice italiana, ha contribuito a rendere il FAI una una grande impresa culturale no-profit nazionale.

Un lavoro di squadra che ha dato vita a grandi eventi, come le Giornate FAI di Primavera  con le aperture al pubblico di luoghi normalmente inaccessibili, diventate nell’ultima edizione Giornate all’aperto, a causa dell’emergenza Coronavirus.

Tra le manifestazioni, I Luoghi del Cuore FAI, da salvare con un voto, giunta quest’anno alla decima edizione.

Oggi, il Fondo per l’Ambiente Italiano, conta oltre 210 mila iscritti, più di 500 aziende sostenitrici e ben 7.800 volontari, amanti della storia, dell’arte e del paesaggio italiano.