Coronavirus, Vasco Rossi non può aprire il ristorante a Bologna
L'emergenza Coronavirus ha rinviato l'inaugurazione del nuovo ristorante di Vasco Rossi in centro a Bologna, a due passi dalla sua abitazione
L’emergenza Coronavirus che ha colpito l’Italia, e non solo, ha creato non pochi problemi a Vasco Rossi.
Il cantante, che agli inizi della pandemia si trovata negli Stati Uniti d’America, è riuscito a tornare giusto in tempo in Italia prima che il presidente Usa Donald Trump bloccasse i voli negli States; poi, a metà aprile, il “Komandante” ha preannunciato lo spostamento del suo tour estivo a settembre o, al più tardi, a giugno 2021 (si attende ancora la comunicazione ufficiale in merito); infine, il lockdown dovuto al Covid-19 ha bloccato l’inaugurazione del suo nuovo ristorante in centro a Bologna, l’Hostaria Del Toro, che avrebbe dovuto aprire già nell’ultimo weekend di febbraio ma che è ancora fermo ai box di partenza.
Il nuovo ristorante di Vasco Rossi è nato (o, meglio, nascerà) in uno dei locali di proprietà del cantante tra via Ugo Bassi e piazza Malpighi, proprio nei pressi dall’appartamento di Bologna dell’artista nato a Zocca.
Nonostante Vasco Rossi sia il “padrone di casa” all’Hostaria Del Toro, il locale è stato affidato in gestione a una società di ristorazione che l’ha affittata. Questa taverna intima è stata progettata per ospitare una quarantina di coperti (suddivisi tra una decina di tavoli) e spettacoli e musica dal vivo.
L’emergenza Coronavirus, per il momento, ha bloccato l’inaugurazione e, ad oggi, appare impossibile stabilire una nuova data per l’avvio dell’attività, che potrebbe essere spostata molto in avanti. Proprio per la tipologia del locale, con spazi ristretti e al chiuso, risulta infatti complicato gestire le norme di sicurezza e distanziamento previste per la ristorazione durante l’emergenza Coronavirus.
Recentemente, Vasco Rossi ha preso parte al Concertone del Primo Maggio 2020 di Roma, con uno speciale video-messaggio. Su ‘Facebook’ ha detto a tal proposito: “Dopo 11 anni torno alla festa del primo maggio in un modo del tutto inedito, e sempre per colpa del virus. Lo farò con un contributo video (tratto dai miei live) per dar voce a tutti quei lavoratori che rendono possibile gli eventi di musica, spettacolo, intrattenimento. Difficile trovare un senso, una direzione… Una direttiva. Ma intanto, fino a quando gli attori e le rockstar ‘dovranno’ evitare band e pubblico in nome della sicurezza collettiva, ci daremo un abbraccio virtuale, nell’attesa di poter tornare presto a cantare insieme”.
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