Cesare Cremonini e il messaggio d'amore per la sua Bologna
Il cantante Cesare Cremonini ha lanciato un messaggio d'amore per Bologna in questo periodo di emergenza Coronavirus
Il cantante Cesare Cremonini ha lanciato un messaggio d’amore per la sua Bologna, colpita come le altre città italiane dalla pandemia da Coronavirus. L’artista, alla soglia dei 40 anni (festeggerà il suo compleanno in quarantena) lo ha fatto attraverso un’intervista concessa al quotidiano ‘Il Resto del Carlino’.
L’ex leader dei Lunapop ha detto: “Voglio bene a Bologna e soffro a vederla così prostrata. La cultura e la musica non si identificano solo con i suoi personaggi di spicco ma anche con i luoghi che li ospitano. Mi rendo disponibile fin d’ora a qualunque cosa si possa fare dopo per aiutare e rilanciare i nostri teatri“.
Cesare Cremonini ha già fatto un primo gesto concreto per la sua città e, cioè, l’acquisto di una luminaria di via D’Azeglio a Bologna con un verso della sua canzone “Nessuno vuole essere Robin“, a favore della Fondazione Sant’Orsola. L’artista ha detto a tal proposito: “Era il minimo, ma è importante l’apporto di tutti. Mi rivolgo personalmente a imprenditori come a persone comuni perché donino, anche poco, attraverso CharityStars a favore di chi senza troppa enfasi e senza farsi pubblicità sta dando una grossa mano agli operatori sanitari”.
Il cantante, che aveva detto che, al termine della pandemia, avrebbe fatto un tour in tutti i ristoranti costretti a non lavorare in questo periodo d’emergenza, ha spiegato: “In realtà era una battuta che voleva essere un gesto d’affetto verso tutte le attività, dall’Acqua Pazza di Francesco Carbone al Vivo di Vottero, al ristorante Alice da Oscar che magari avrebbero cucinato per me in questa circostanza. Non succederà che faccia dei live in ciascun esercizio ma certo idealmente desidero tendere una mano a chi ha dato un profilo gastronomicamente internazionale alla nostra città e che non meritava uno stop del genere”.
Ancora Cremonini, con un messaggio di supporto per i ristoranti bolognesi e non solo in questo periodo di emergenza Coronavirus: “Desidero che si rafforzi il senso di comunità, che si crei un legame stretto tra i nostri colori, la nostra cultura, le nostre tradizioni. È consolante a questo proposito la decisione di Carbone di reagire istituendo un delivery di pesce pregiato. Cadere per reinventarsi. L’insegnamento per tutti deve essere questo“.
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