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Coronavirus, dpcm Fase 2: le novità per bar, ristoranti e musei

Tutte le novità per bar, ristoranti, musei, negozi e altre attività contenute nel Decreto del governo per la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus in Italia

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Coronavirus, dpcm Fase 2: le novità per bar, ristoranti e musei

L’Italia si avvia verso la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus: nella serata di domenica 26 aprile, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in diretta tv per annunciare le nuove disposizioni del governo contenute nel nuovo Decreto sulla ripartenza del Paese dopo il lockdown.

Tra le diverse novità spiccano quelle per bar e ristoranti: dal 4 maggio 2020 sarà consentita l’attività di ristorazione con asporto. Alla luce delle nuove disposizioni del governo, quindi, sarà possibile andare a ritirare le proprie ordinazioni, mettendosi in fila rispettando le distanze di sicurezza ed entrando uno per volta nei locali per ritirare il cibo ordinato, che non potrà essere consumato sul posto o all’esterno dei bar o dei ristoranti.

Se i dati sulla diffusione del Coronavirus in Italia lo consentiranno, poi, a partire dal 1° giugno 2020 potrebbero essere allentate ulteriormente le regole su bar e ristoranti.

Stando a quanto annunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella serata di domenica, le prime attività di vendita al dettaglio potranno riaprire non dal 4 maggio, bensì a partire dal 18 maggio. Nella stessa data, poi, è prevista la riapertura di biblioteche, musei e mostre, che durante il lockdown sono rimaste aperte solo in modalità virtuale. È attualmente prevista per la data del 1° giugno la riapertura di parrucchieri, barbieri e centri massaggio.

Per quanto riguarda i luoghi pubblici, dal 4 maggio entreranno in vigore anche regole più stringenti con l’obiettivo di evitare che persone con sintomi legati al Coronavirus lascino la propria casa: tutte le persone con sintomi di infezioni respiratorie o febbre superiore ai 37,5 °C dovranno rimanere nella propria abitazione e avvisare il proprio medico di famiglia.

Rimarrà in vigore, inoltre, il divieto di assembramento in luoghi pubblici o privati. I sindaci potranno firmare ordinanze per chiudere o limitare l’ingresso nelle aree in cui sia ritenuto difficile rispettare le regole sul distanziamento sociale. Dal 4 maggio è prevista la riapertura di parchi e ville, ma spetterà ai sindaci valutare la possibilità di contingentare l’ingresso per evitare assembramenti.

L’attività sportiva all’aperto sarà consentita dal 4 maggio, anche lontano dalla propria abitazione, a patto che si rispetti la distanza di 2 metri tra persone per l’attività sportiva (per esempio la corsa) e di 1 metro tra persone per la semplice attività motoria (per esempio una passeggiata).