Coronavirus in Italia: come cambia il rapporto tra vicini di casa
L'analisi sul rapporto tra vicini di casa ai tempi dell'emergenza Coronavirus
L’emergenza Coronavirus ha modificato le abitudini di vita degli italiani, ora costretti a rimanere il più possibile all’interno delle mura domestiche per arginare la diffusione del virus. L’impossibilità di spostarsi da casa, se non per determinate ragioni di necessità, ha inevitabilmente ridotto i rapporti tra le persone, ora limitati alle conversazioni virtuali con gli amici e i parenti e agli occasionali incroci “a distanza” tra vicini di casa.
A questo proposito Casa.it, sito e app per chi cerca casa e per i professionisti del Real Estate, ha condotto un sondaggio sui propri canali social per comprendere come (e se), in questo periodo, sia cambiato anche il rapporto tra vicini di casa in Italia. Dall’analisi è emerso che, contrariamente a quanto intuitivamente si potesse pensare, ora i vicini di casa non sono “più vicini”.
Il 34% degli intervistati ha confidato, infatti, che prima dello scoppiare della pandemia di Coronavirus non conosceva il nome del proprio vicino di casa e, di questi, il 45% continua a non conoscerlo anche alla luce delle nuovi abitudini di vita dettate dall’emergenza Covid-19. Molti, inoltre, hanno confidato di non avere intenzione di conoscere il nome del proprio vicino. Alla domanda “In questi giorni hai rivalutato i tuoi vicini di casa?”, ben l’81% degli intervistati ha risposto con un “No”.
Ma c’è di più: l’80% delle persone che hanno risposto al sondaggio social condotto da Casa.it ha dichiarato di non tollerare, nonostante la situazione d’emergenza, i rumori dei vicini di casa. La fonte del fastidio è dovuta alla musica, alla televisione guardata ad alto volume, ai rumori di biglie, di tacchi e di mobili spostati e ai flashmob che in queste settimane sono stati organizzati sui balconi delle case italiane.
Uno dei dati più interessanti che è emerso dall’analisi sui rapporti tra vicini di casa ai tempi del Coronavirus è che, nonostante tutto quanto precedentemente detto, la quasi totalità delle persone ha comunque dichiarato di essere disponibile a dare supporto al proprio vicino di casa nell’eventualità in cui lui dovesse averne bisogno, ovviamente attenendosi alle disposizioni di sicurezza imposte dal governo in questo periodo di emergenza per il Covid-19.
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