Conclave, la Cappella Sistina diventa un bunker con i jammer
In vista del Conclave la Cappella Sistina diventa un bunker: previsto l'utilizzo dei jammer, dispositivi tecnologici che impediscono le comunicazioni
La Cappella Sistina diventa un bunker in vista del Conclave che porterà alla nomina del successore di Papa Francesco come nuovo Pontefice: in aiuto dei cardinali arrivano i jammer, dotati di una tecnologia che interferisce con le comunicazioni esterne.
Conclave, Cappella Sistina bunker grazie ai jammer
I jammer che contribuiranno a mantenere la riservatezza durante il Conclave sono degli apparati di disturbo delle frequenze elettromagnetiche che hanno la capacità di neutralizzare le comunicazioni cellulari: questi apparecchi verranno utilizzati per proteggere i Cardinali durante la scelta al successore di Bergoglio come nuovo Papa.
La Cappella Sistina diventa un vero e proprio bunker impenetrabile a intrusioni fisiche ed elettroniche. I dispositivi jammer sono dei disturbatori di frequenza che operano emettendo delle onde radio di disturbo capaci di interferire con la comunicazione tra dispositivi e sovrastare il segnale originale: così facendo impediscono che il ricevitore possa interpretare i segnali correttamente.
Sistemi del genere possono essere utilizzati per bloccare la comunicazione dei telefoni cellulari o dei dispositivi di allarme, per disabilitare la navigazione satellitare e anche i segnali wi-fi- Di norma i jammer vengono usati dalle Forze dell’ordine e dalle Forze di Polizia nell’esercizio delle loro funzioni: a volte, però, sono anche strumenti illegali da parte di criminali per disabilitare i sistemi di allarme e introdursi in alcuni ambienti.
Ovviamente i cardinali consegnano i loro telefoni cellulari e tutti i dispositivi elettronici prima di entrare in Conclave. Le aree particolarmente protette in Vaticano sono la Cappella Sistina e le zone adiacenti che avranno una doppia restrizione: oltre a quella di accesso ci sarà anche una schermatura degli ambienti e delle stanze contigue, così che nessuno possa captare in alcun modo cosa dicono i porporati.
Il piano delle Forze dell’ordine
Il piano sicurezza del Conclave include l’impiego di oltre 4.00 agenti durante la cerimonia che porterà all’insediamento del nuovo Papa. Prevista una bonifica ambientale con l’obiettivo di escludere la presenza di microspie, dispositivi di trasmissione e qualsiasi strumento di intercettazione.
Anche la Casa di Santa Marta che fu la residenza di Papa Francesco ed è l’ambiente dove soggiornano i cardinali durante il Conclave sarà fortemente controllata: i porporati mangeranno in ambienti comuni, potranno confessarsi e concedersi dei momenti di preghiera, a patto che restino assolutamente isolati dal mondo esterno, in ottemperanza con il giuramento di riservatezza assoluta.
Come si legge su ‘TgCom24’, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura ha stabilito che saranno dispiegati più di 4.000 uomini e donne delle Forze dell’ordine per garantire la sicurezza nel giorno dell’elezione papale: nei giorni precedenti, invece, le forze saranno modulate in base alle esigenze. In campo anche 1.000 volontari per gestire i flussi dei fedeli verso San Pietro dopo l’attesa fumata bianca.
C’è anche tanta curiosità legata alla durata del prossimo Conclave: l’ultimo portò all’elezione di Papa Francesco in due giorni con cinque scrutini; il precedente del 2005 durò sempre due giorni ma furono appena quattro gli scrutini che portarono all’elezione di Papa Benedetto XVI. Ci vollero tre giorni e otto scrutini, invece, per l’elezione di Papa Giovani Paolo II avvenuta nel 1978.
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