Le Colline del Prosecco: dove nascono le mitiche bollicine
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono un Patrimonio dell'Umanità: scopriamo il luogo dove nascono le mitiche bollicine
La zona delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è il territorio dove si produce un’autentica eccellenza italiana: il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene DOCG, vino bianco esportato e apprezzato in tutto il mondo. In ordine di tempo, si tratta (per il momento) dell’ultimo dei siti italiani riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Colline del Prosecco: storia del territorio e del vino
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene si trovano proprio tra Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso. I confini dell’area di produzione del Prosecco sono stati delineati per la prima volta negli Anni Trenta del secolo scorso. Corrispondono agli attuali confini della DOCG Conegliano Valdobbiadene.
In zona la viticoltura è diffusa fin dai tempi antichi. Una stele funeraria ricorda le parole di un centurione romano che citano i vendemmiales, antica celebrazione della vendemmia. Risale al VI secolo la citazione di San Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers, che definì Valdobbiadene un “luogo dove germoglia la vite sotto l’alta montagna, in cui il verde lussureggiante protegge le zone più brulle”.
Un affresco del XII secolo, dipinto sulla facciata esterna della Pieve di San Pietro di Feletto e raffigurante il “Cristo della domenica” testimonia che, già a quel tempo, la viticoltura era parte della vita quotidiana in questa zona d’Italia. Si narra che nel 1574, al passaggio di Enrico III Re di Polonia, che si recava a Parigi per essere incoronato Re di Francia, la comunità di Conegliano fece sgorgare per una giornata intera dalla fontana del Nettuno il vino bianco dei colli.
La prima testimonianza scritta del “Prosecco” risale al 1754, ad opera di Aureliano Acanti. Poco meno di vent’anno dopo, nel 1772, Francesco Maria Malvolti mise in relazione per la prima volta il Prosecco al Conegliano Valdobbiadene. Un secolo dopo, nel 1876, fu fondata a Conegliano la prima Scuola Enologica d’Italia.
Risale al 1923, invece, la fondazione della Stazione Sperimentale di Viticoltura e Enologia di Conegliano. Nel 1946 è stata fondata la Confraternita del Prosecco. Il 7 giugno 1962, invece, undici produttori si sono uniti per costituire il Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Nel 1966 è stata istituita la Strada del Prosecco, la prima strada del vino riconosciuta in Italia. Il 2 aprile 1969, per il Prosecco prodotto in 15 comuni della zona Conegliano-Valdobbiadene, è arrivato lo storico riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata. Alla denominazione, nel 2003, è stato assegnato lo status di Primo Distretto Spumantistico d’Italia. Il 1° agosto 2009, poi, Conegliano Valdobbiadene è diventata la 44^ DOCG d’Italia. Nel 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state, infine, riconosciute Patrimonio dell’Umanità.
Cosa vedere nelle Colline del Prosecco: gli itinerari del gusto
La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene ha una lunghezza di 90 chilometri e percorre alcuni dei luoghi più significativi della zona, dal punto di vista vitivinicolo ma non solo. Costituita nel 2003, è l’erede diretta di quella che, nel 1966, fu la prima strada del vino italiana.
In aggiunta ad ampi tratti dello storico tracciato della Strada del Prosecco, ripresi nel moderno itinerario, sono stati affiancati tre nuovi suggestivi percorsi tematici: si tratta de Il Feudo dei Collalto, Storia e Cultura tra Serravalle e Follina e Il Torchiato di Fregona.
I vari percorsi conducono il turista alla scoperta di un ambiente ricco di attrattive storico-artistiche. Non mancano, ovviamente, le cantine produttrici pronte a far conoscere il Prosecco e gli altri prodotti enogastronomici tipici del territorio.
Il viaggio ha inizio dalla città di Conegliano, nei pressi dello storico Istituto Enologico Cerletti (la prima scuola enologica d’Italia). Dal piccolo centro rurale di Collalbrigo si può godere di una suggestiva vista sui vigneti sui verdi colli. Allo stesso modo San Pietro di Feletto, dove sorge l’Antica Pieve (nella foto in basso la vista dal portico della Pieve) offre un magnifico panorama.
Una delle tappe più suggestive dell’itinerario è quella a Refrontolo, dove è possibile ammirare il Molinetto della Croda, edificio “incastrato” nella pietra (nella foto in basso). Lungo il percorso verso Solighetto si incontra, poi, Villa Brandolini, che risale al XVIII secolo. A Col San Martino è possibile visitare l’oratorio romanico di San Vigilio e quello di San Martino.
Verso nord, si incontra l’area del Cartizze (nella foto in basso), il cru per eccellenza dell’area Docg del Prosecco Superiore. Dalla località Follo si risale, poi, verso Santo Stefano e, da lì, verso San Pietro di Barbozza (storica sede della Confraternita di Valdobbiadene). Infine, si raggiunge Valdobbiadene. Da lì è possibile riprendere il cammino in direzione opposta, ammirando tanti altri scorci suggestivi.
Colline del Prosecco: gli itinerari in bicicletta
Tra le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è possibile anche fare cicloturismo. Proprio qua, del resto, si svolge ogni anno la Prosecco Cycling, importante evento ciclistico che accompagna la vendemmia.
In sella alla propria bicicletta si parte da Valdobbiadene, in discesa, verso Santo Stefano. Si costeggia le colline del Cartizze e si raggiunge il borgo di Follina, dove merita una visita l’Abbazia. Risalendo, si incontrano Tarzo, Zuel e Rolle, borgo tutelato dal FAI. Dopo aver superato Refrontolo e San Pietro di Feletto, si raggiunge con un piccolo strappo Conegliano e, da lì, in salita, il Castello di Collalto. Infine, si pedala verso Pieve di Soligo, Col di San Martino e Credazzo.
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