La ciclabile dell'altopiano delle rocche e le Grotte di Stiffe
Nel Parco Sirente-Velino, nell'Abruzzo appenninico, c'è una delle greenway più panoramiche d'Italia: tra rocche, meraviglie naturali e mobilità lenta
Tra L’Aquila e Avezzano, nel cuore appenninico d’Abruzzo, si trova il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino: con un’estensione di circa 560 chilometri quadrati, l’area naturale protetta comprende importanti stazioni sciistiche, come la piana di Campo Felice e Ovindoli, ed incredibili scenari naturali scolpiti dal carsismo.
Tra i Piani di Pezza, l’altopiano delle Rocche e i Prati del Sirente corre una delle greenway più suggestive dell’appennino, che con i suoi 30 chilometri di pista ciclabile è la destinazione ideale per gli amanti del contatto diretto con la natura.
Tutto il parco è attraversato da una fitta rete di sentieri ed itinerari montani, accompagnati da una lunga ippovia ad anello che unisce tutti i centri abitati del Parco del Sirente, e che è l’occasione per riscoprire gli antichi sentieri dimenticati che si abbarbicano sui monti d’Abruzzo.
In questo itinerario, che si svolge tutto all’interno dell’area protetta del complesso Sirente-Velino, attraverseremo altipiani carsici, doline, laghi originati da impatti meteoritici, cascate, grotte e borghi d’alta montagna – lasciando la bicicletta a lato strada soltanto per concederci un’escursione a piedi fino alle Gole di Celano e concludere il nostro viaggio nelle magnifiche Grotte di Stiffe.
- Il Parco Regionale Sirente-Velino
- La ciclabile dell’altopiano delle Rocche
- Le Grotte di Stiffe
Il Parco Regionale Sirente-Velino
Il Parco Sirente-Velino condivide la scena dei grandi parchi naturali d’Abruzzo con più estese e note aree naturalistiche: dal Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga alla Maiella fino al Parco Nazionale d’Abruzzo l’intera regione è un museo a cielo aperto per gli amanti della natura.
In un contesto che in alcuni periodi dell’anno potrebbe sembrare a qualcuno anche “troppo” turistico, il Parco Sirente-Velino si presenta come un’oasi dedicata alla mobilità lenta e a un modo più rilassato di entrare in contatto con le meraviglie naturali dell’appennino.
Quasi 55 ettari di estensione per circa 400 chilometri di rete sentieristica ed una spettacolare greenway che si dipana per 300 chilometri attraverso il Parco: una destinazione perfetta per un itinerario a piedi, in bici o a cavallo.
Tra le bellezze da non perdere nei pressi del Parco Sirente-Velino ci sono le Gole di Celano, il canyon forse più famoso dell’Appennino centrale, con le sue pareti rocciose che arrivano a misurare 200 metri d’altezza e le anguste strettoie che in alcuni punti non superano i tre metri di larghezza.
Il cratere del Sirente, in località Prati del Sirente, è poi una destinazione unica: un vero e proprio cratere originato dall’impatto di un meteorite avvenuto nel IV sec. d.C., nel misterioso lago di Secinaro, nella foto – un piccolo lago circolare su un altopiano a oltre mille metri di quota.
Volendo concedersi una deviazione dai potenti segni dei fenomeni geologici e naturali che modellano sublimi questo tratto d’appennino, troviamo nei pressi del Parco il borgo di Fontecchio, con la sua oasi naturale all’interno di una conceria medievale, e il parco archeologico dell’antica colonia romana Alba Fucens, a Massa d’Albe. Qui sorge un famoso Anfiteatro Romano, risalente al I sec. d.C., superbamente incastonato tra le montagne a quasi mille metri d’altitudine.
La ciclabile dell’altopiano delle Rocche
All’interno del Parco Sirente-Velino si trova la famosa ciclabile dell’altopiano delle Rocche, che attraversa lo spettacolare altopiano carsico che sovrasta l’area naturale protetta.
La ciclovia presenta percorsi destinati ad esperti ma anche una lunga e panoramica ciclabile adatta a tutti: i percorsi segnalati col colore verde non presentano grandi pendenze né terreni troppo sconnessi, e sono percorribili anche senza un’attrezzatura specifica.
È vero, d’altra parte, che tra Rocca di Mezzo e Rovere, in meno di 4 chilometri, ci sono almeno tre centri specializzati nel noleggio di mountain bike che offrono anche la possibilità di essere accompagnati da una guida escursionistica locale. Nessun problema, quindi, se l’idea del giro in bicicletta dovesse sorgere in maniera imprevista – alla vista di una delle greenway più suggestive ed inaspettate dell’appennino centrale.
Partendo da Ovindoli, delizioso borgo montano a poco più di 10 chilometri di distanza dall’area naturale delle Gole di Celano, si può percorrere la strada principale in direzione Rovere: il percorso ciclabile corre di fianco alla strada, e soltanto in alcuni punti sarà necessario portare le gomme sull’asfalto della Provinciale.
Da Rovere a Rocca di Mezzo troviamo una divertente variante montana della pista ciclabile, con pendenze che arrivano al 10%, e che tornano più comode nel tratto che conduce a Terranera. Lungo la strada incontreremo il Palco della Rimembranza, un’affascinante edicola commemorativa di cui si sta ancora studiando l’origine.
Appena superata Terranera, ci si può allontanare dalla pista ciclabile per visitare il Pozzo Caldaio, un esempio di fenomeno carsico che lega un lembo di terra all’altro nelle profondità della terra. Pozzo Caldaio è parte dell’inghiottitoio di Terranera, il punto in cui finiscono le acque di tutta la piana, per ricomparire presso la risorgenza carsica delle Grotte di Stiffe.
Le Grotte di Stiffe
L’ippovia del parco Sirente-Velino collega anche Terranera e Stiffe: il percorso, di circa 25 chilometri, è destinato ai ciclisti esperti; passa per Fontavignone e riscende poi a Tussillo, fino a giungere alle Grotte di Stiffe.
Si può optare però anche per un percorso a piedi, e seguire la via storica che oggi si chiama Sentiero Terranera: la rete sentieristica della zona permette di raggiungere le grotte dal centro del paese di Stiffe, una piccola frazione del comune di San Demetrio ne’ Vestini, attraverso un percorso di circa 4 chilometri in cui si sale di quasi 500 metri.
L’incredibile fascino delle Grotte di Stiffe è ancora frutto dei potenti fenomeni carsici che interessano la zona: dopo essere raccolte nell’inghiottitoio di Pozzo Caldaio, le acque della piana di Rocca di Mezzo scorrono all’interno della grotta nella forma di un torrente, il Rio Gamberale, che corre sotto terra per circa 600 metri, prima di tuffarsi nei laghetti sottostanti con salti che arrivano a 30 metri.
Le cascate di Stiffe, nella foto sotto, sono tra le manifestazioni carsiche più suggestive ed apprezzate della provincia de L’Aquila. Le splendide Grotte di Stiffe sono visitabili tutto l’anno: le stalattiti e stalagmiti che ne definiscono i contorni accompagnano i diversi corsi d’acqua, i laghetti e le cascate che danno vita a suoni e visioni dal fascino unico.
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