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Cetrioli di mare, stop alla pesca del "tesoro" italiano

Dopo l'allarme per tutelare le oloturie è stato firmato il decreto di stop alla pesca dei cetrioli di mare: il tesoro italiano ora è al sicuro

Stop alla pesca del cetriolo di mare

Dopo l’allarme scattato nei mesi scorsi il Ministero delle Politiche Agricole è intervenuto per tutelare i cetrioli di mare firmando un decreto per bloccare la pesca ma anche la detenzione di questi tesori italiani. Conosciuti con il nome scientifico di Holothuroidea ma anche come cetrioli marini o oloturie, questi piccoli organismi sono essenziali per l’equilibrio marino.

Stop alla pesca dei cetrioli di mare

Dopo l’allarme scattato sulla cattura delle oloturie diventate protagoniste del mercato nero, il Ministro delle Politiche Agricole si è esposto firmando il decreto che ne vieta sia la pesca che la detenzione. Ad annunciarlo è il Mipaaf che in una nota ufficiale ha affermato la validità del provvedimento firmato dal Sottosegretario Francesco Battistoni per tutto il 2022.

In una nota ufficiale il Senatore ha dichiarato che: “questo tipo di pesca potrebbe portare ad un impatto severo nelle aree ecologicamente di grande pregio, e questo avrebbe degli effetti negativi sulla biodiversità (…) abbiamo anche considerato il ruolo importante che le oloturie svolgono nell’ecosistema marino, per cui la loro pesca potrebbe alterare gli equilibri sui quali si sorregge l’economia di alcune specie ittiche più commerciali”.

Cetrioli di mare: l’importanza per l’equilibrio marino

L’allarme scattato ha permesso di puntare l’attenzione sulla grande importanza dei cetrioli di mare, o oloturie, per l’ecosistema marino. Fondamentali per mantenere l’equilibrio del mare, sono in grado di preservare ecosistemi e barriere coralline; in modo particolare i fondali senza la loro presenza potrebbero collassare. Il loro scopo è infatti quello di riuscire a mangiare alghe, sabbia e organismi mentre a loro volta producono attraverso le feci carbonato di calcio, azoto, ammoniaca e fertilizzanti necessari per la vita nei fondali.

Le oloturie sono al centro dell’attenzione da diversi mesi e il motivo è la pesca selvaggia che ha reso questi organismi interessanti per il mercato nero. Una indagine condotta da La Repubblica ha evidenziato come i cetrioli di mare venissero pescati e poi trasportati in modo illegale verso l’Asia dove vengono utilizzati per le proprietà afrodisiache (che in realtà non hanno). Il primo decreto emanato dal Mipaaf per fermarne la pesca fino al 31 dicembre 2021 è stato esteso e prorogato per tutto il 2022. Dopo lo stop alla pesca dei ricci di mare, anche le oloturie saranno tutelate.