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Castello delle Cerimonie confiscato: quale futuro per La Sonrisa?

La Sonrisa, struttura più comunemente nota come il Castello delle Cerimonie, non appartiene più alla famiglia Polese: ecco quale sarà il suo futuro

Il Castello delle Cerimonie, famoso hotel-ristorante situato a Sant’Antonio Abate, è stato confiscato e non apparterrà più alla famiglia Polese: la decisione è stata presa dalla Corte di Cassazione, e segna – almeno per il momento – la fine di un’intricata vicenda giudiziaria iniziata nel 2011. Che cosa succederà adesso alla struttura che ha sempre dato lavoro a tantissime famiglie?

Perché è stato confiscato il Castello delle Cerimonie

Una sentenza pronunciata il 15 febbraio 2024 dalla Corte di Cassazione provvede alla confisca de La Sonrisa, l’hotel-ristorante appartenuto per generazioni alla famiglia Polese. La struttura è divenuta famosa perché ha fatto da sfondo alla trasmissione di Real Time intitolata originariamente “Il Boss delle Cerimonie”, poi trasformata ne “Il Castello delle Cerimonie” dopo la morte di “boss” Antonio Polese e il passaggio del testimone a sua figlia Imma.

Tutto ha avuto inizio nel 2011, con le indagini su una serie di abusi edilizi che sarebbero stati realizzati a partire dal 1979, su un’area occupata anche dal Castello. La sentenza di primo grado, in parte riformata dalla Corte d’Appello di Napoli, passa ora in giudicato: l’hotel-ristorante, che per anni ha ospitato feste di ogni tipo, non appartiene più alla famiglia Polese. Ora è di proprietà del comune di Sant’Antonio Abate.

Le parole della famiglia Polese sul Castello delle Cerimonie

“Riteniamo di aver subito un’ingiustizia, che forse la Cassazione non ha neanche letto le carte e che sia stata fatta una valutazione a senso unico. Stiamo considerando con gli avvocati cos’altro fare, credo che ci appelleremo alla Corte di Strasburgo, per essere valutati da una corte imparziale” – ha affermato Ciro Polese, uno dei proprietari del Castello.

“Siamo tutti avviliti, insieme alle nostre circa 300 famiglie che lavorano con noi tra diretto e indotto. Pensavamo che la giustizia fosse diversa, che con i reati finiti in prescrizione non si procedesse in questo modo, non ce l’aspettavamo questa decisione. Ora non so cosa accadrà. Al momento stiamo continuando a lavorare, perché il tribunale ci ha affidato l’azienda, proprio per non mandare a casa i lavoratori”.

Il futuro de La Sonrisa, il Castello delle Cerimonie

La Sonrisa rappresenta, per Sant’Antonio Abate (piccolo paese in provincia di Napoli), un’importante fonte di occupazione: ci sono centinaia di persone, tra stagionali e dipendenti fissi, che vi hanno trovato lavoro o che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con il Castello – basti pensare alle numerose cerimonie che vi si sono svolte e all’indotto che ciò ha creato.

Quale sarà il destino dell’hotel-ristorante? La sua proprietà passa al comune, e ci sono due possibilità: o verrà demolito, oppure verrà riutilizzato per scopi di pubblica utilità. “È un verdetto inatteso che ci colpisce molto, poiché si tratta di una struttura ricettiva importante per il nostro territorio, inserita nell’economia e nel tessuto di Sant’Antonio Abate” – ha dichiarato il sindaco Ilaria Abagnale.

Ma sul futuro de La Sonrisa non si è sbilanciata: “Al momento non ci è stato notificato nulla, daremo seguito alla sentenza e alle attività necessarie da mettere in campo in rapporto alle circostanze sopraggiunte, con il massimo della trasparenza e nel rispetto della legalità. Avvieremo sicuramente un’interlocuzione con le autorità preposte per gestire al meglio la situazione”.