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Lago di Como, nuovo caso scontrino: un toast scatena la polemica

Lago di Como, c'è un nuovo caso scontrino. Il cliente di un bar racconta: "Ci hanno fatto pagare due euro in più per aver tagliato un toast a metà"

Scontrino al bar

C’è un nuovo caso scontrino in Italia: questa volta riguarda un toast servito in un bar di Gera Lario, località situato in provincia di Como.

Un toast scatena la polemica sullo scontrino

L’episodio risale allo scorso giugno ma è diventato di dominio pubblico solo nei giorni scorsi, dopo una recensione al vetriolo su TripAdvisor, dove il cliente ha postato la foto dello scontrino del toast.

Lo scontrino mostra i prodotti ordinati nel bar della provincia di Como e i relativi prezzi: toast vegetariano e patatine 7,50 euro, coca cola 3,50 euro, acqua gasata 1,50 euro e caffè espresso 2 euro. Nell’elenco, c’è anche un’altra voce: “diviso a metà” al costo di 2 euro.

La voce “diviso a metà” si riferisce al toast vegetariano che il cliente ha consumato in compagnia del suo ospite. E su TripAdvisor lo stesso cliente ha scritto: “Il formato del toast viene servito già tagliato in due esatte metà. Eravamo in due persone e abbiamo chiesto un toast che al tavolo avremmo mangiato in due. Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero”.

Come succede sempre in queste occasioni, sul web è nata un’accesa polemica dopo che il cliente ha postato lo scontrino che testimonia il sovrapprezzo per il toast tagliato. Sono tanti gli utenti che si sono schierati dalla sua parte lasciando diversi commenti di stupore nei confronti di quanto accaduto.

La replica della titolare del bar

La titolare del bar di Gera Lario, in provincia di Como, ha voluto replicare alle polemiche sollevate dallo scontrino: “Non era un semplice toast, c’erano all’interno anche delle patate fritte – le parole della titolare riportate da Repubblica – per tagliarlo in due abbiamo impiegato del tempo e il lavoro si paga”.

E ancora: “Con me non si è lamentato nessuno. Se lo avesse fatto non avremmo insistito a pretendere quella somma extra. Abbiamo dovuto usare due piattini al posto di uno e il tempo per lavarli è raddoppiato e poi due tovagliette. Ora aumenta tutto e anche il tempo ha il suo costo. Non è per i due euro. Se chi ha consumato non le avesse volute pagare, non le avremmo pretese, abbiamo tanto lavoro e tanti clienti”.

In chiusura la titolare del bar ha parlato anche della recensione su TripAdvisor: “Nessuno ha protestato e per me la cosa è strana. Ora non ci vuol niente a nascondersi dietro a un computer e parlare male di un locale, è questo che credo. Ripeto se l’avesse detto subito, questo supplemento non l’avrebbe pagato. E tutto questo non sarebbe successo”.

I casi scontrino in Italia

Di episodi con protagonisti scontrini più o meno esagerati ne sono stati segnalati diversi durante gli ultimi mesi, soprattutto sul Lago di Como, al centro di un reportage che rivela come la zona sia ormai “vittima” degli influencer che richiamano ancora più turisti ma fanno anche alzare i prezzi di locali e ristoranti.

Nel mese di giugno un turista svizzero ha pagato 30 euro per due spritz consumati in un locale della centralissima piazza Cavour a Como: il turista ha rivelato di aspettarsi prezzi più alti della media per via della posizione strategica e privilegiata del locale, ma non avrebbe mai immaginato di dover sborsare una cifra simile.

In precedenza, invece, una donna aveva sborsato 20 euro per un caffè doppio e una bottiglietta d’acqua: lo scontrino è stato postato subito sui social, scatenando le reazioni più disparate.