La carne sintetica è un caso: cosa sta succedendo in Italia
Carne sintetica, il Governo italiano ha preso una decisione storica contro la produzione e la commercializzazione di alimenti e mangimi cell-based
Da tempo il tema della carne sintetica è di stretta attualità in Italia, tra chi è favorevole a questa soluzione e chi, invece, manifesta la sua contrarietà.
Il dibattito su questo tema persiste: i favorevoli ritengono che sia necessario il cambiamento nell’industria della carne e quella sintetica sarebbe preferibile da un punto di vista etico, dato che non richiede l’uccisione e la macellazione degli animali. I contrari, invece, non riescono a condividere l’idea di nutrirsi di carne che non si sia sviluppata in maniera naturale.
La decisione del Governo sulla carne sintetica
In Paesi come gli Stati Uniti e Singapore la carne coltivata è già stata autorizzata, ma l’Italia è pronta a dichiarare guerra al cibo sintetico, compresi il latte, il pesce e i mangimi artificiali per gli animali.
Il Governo, infatti, ha approvato il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici. Le sanzioni per chi contravverrà al Ddl sono molto severe: multe che vanno dai 10.000 ai 60.000 euro e che possono arrivare anche al 10% del fatturato totale dell’azienda.
La decisione da parte del Governo italiano rappresenta un duro colpo per l’era del cibo sintetico che nel nostro Paese è ancora agli albori. Il prodotto di punta dei cibi cell-based è la carne che si ottiene prelevando cellule staminali da un muscolo vivente, per poi coltivarle all’interno di in bioreattore in grado di riprodurre le condizioni del corpo animale.
Cibi sintetici: i pareri degli chef
Per molti i cibi sintetici rappresentano il futuro dell’alimentazione e un modo per produrre cibo in maniera sostenibile: per la carne, per esempio, non ci sarebbe bisogno di uccidere e macellare animali. A fronte di tanti pareri positivi, sono diversi gli chef stellati, che nutrono diverse perplessità riguardo cibo cell-based: uno di questi è Pietro Leemann, vera e propria icona dell’alta cucina veg.
“Secondo me sono una strada sterile – le parole di Pietro Leemann riportate dal Corriere della Sera – non mangiare carne o mangiarne di meno è necessario e i consumatori ne sono consapevoli, la le alternative possono essere realizzate con proteine vegetali o con prodotti naturali”.
Il Corriere della Sera, in merito alla questione dei cibi sintetici, riporta anche il parere di Davide Oldani, inserito alla sesta posizione nella classifica dei Top 10 Chef influencer italiani, insieme a colleghi del calibro di Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Alessandro Borghese: “Non sono contrario a priori – ha spiegato lo chef Davide Oldani – ma si deve pensare come prima cosa alla salute delle persone”.
La storia dei cibi cell-based
L’evoluzione dei cibi cell-based ha fatto passi da gigante negli ultimi dieci anni: basti pensare che nel 2013, all’Università di Maastricht, costò quasi 290.000 euro la realizzazione del primo hamburger di laboratorio.
Adesso i costi sono crollati e un petto di pollo sintetico da 160 grami si può trovare sul mercato al prezzo di 4 dollari, stando all’analisi dei dati realizzata da parte della Future Meat Technologies.
Il giro d’affari del cibo sintetico, a livello globale, sembra destinato a crescere nei prossimi anni: nel settore ci sono già investitori illustri come Bill Gates, presenza stabile nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, e anche una stella di Hollywood come Leonardo DiCaprio.
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