In un camino a Vinci è spuntato un disegno di Leonardo?
In un camino di Vinci è spuntato un disegno che potrebbe essere opera di Leonardo: al via il restauro e le indagini per l'attribuzione leonardiana
L’inedito disegno tracciato a carboncino nero sulla cappa di un camino di Vinci, paese natale di Leonardo, sta per essere restaurato: l’opera potrebbe effettivamente essere ricondotta al Genio, in quanto iconograficamente rapportabile a un gruppo di disegni di Leonardo raffiguranti draghi, unicorni e altri animali fantastici e reali.
Il disegno spuntato sul camino di Vinci è di Leonardo?
Nello schizzo che raffigura un misterioso drago-unicorno sul camino di Casa Bracci, in prossimità del Castello dei Conti Guidi, sede del Museo Leonardiano, per il leonardista di fama mondiale Alessandro Vezzosi “si sono indici per pensare che si sia la mano di Leonardo”.
Il disegno, scarsamente leggibile, raffigura un drago alato munito di un unicorno sulla testa, che sorregge uno stemma. La tipologia iconografica è quella nota come pistrice, animale mitologico al pari dell’unicorno. L’opera rimanda a una cultura figurativa della seconda metà del Quattrocento fiorentino, stando a quanto spiegato dagli esperti convocati dal Comune di Vinci che darà il via alle indagini diagnostiche e al restauro, sotto la guida di un comitato scientifico e sotto la sorveglianza della Soprintendenza per arrivare all’attribuzione leonardiana.
Le parole degli esperti
Alessandro Vezzosi che ha condotto le ricerche con la moglie Agnese Sabato, ha spiegato: “Siamo giunti all’ipotesi di attribuzione a Leonardo del grande disegno del drago-unicorno sul camino di casa Bracci ‘tra le due porte’ del castello di Vinci in base a due argomentazioni – si legge su ‘Adnkronos’ – il giudizio storico-critico e i documenti relativi al contesto, alla vicinanza e familiarità tra i Bracci e i Da Vinci, alla cronologia e alla presenza di Leonardo nel suo paese natale negli anni ’70 del Quattrocento; e, in particolare, in base ai confronti stilistici e iconografici di questo inedito animale fantastico con opere riconosciute di Leonardo. Resta comunque viva l’attesa dei risultati degli esami scientifici e della pulitura con restauro conservativo, ora promossi dall’Amministrazione Comunale”.
Roberta Barsanti, direttrice Biblioteca e Museo Leonardiano che ha condiviso le ricerche e le riflessioni sul disegno con un gruppo di studiosi ed esperti interessati all’opera, ha dichiarato: “Attratta da tempo da questo disegno, ho iniziato a studiarlo nonostante la scarsa leggibilità dell’opera. I rimandi all’ambiente artistico fiorentino della seconda metà del Quattrocento, l’originalità del soggetto e i confronti iconografici con una serie di disegni di Leonardo raffiguranti animali fantastici, uniti al contesto in cui il disegno si trova, mi hanno indotto a pensare a Leonardo pur con tutte le riserve del caso”.
Per la Barsanti: “Avanzare il nome di Leonardo richiede estrema cautela e ricerche approfondite, oltre a una condivisione con studiosi ed esperti. Troppe, nel corso del tempo e anche in anni recenti, sono state le attribuzioni frettolose e fallaci di opere a Leonardo, generate dal desiderio della scoperta dell’inedito a tutti i costi. È pertanto necessario procedere con estrema prudenza, trattandosi inoltre di un’opera di proprietà del Comune di Vinci, che da sempre si è contraddistinto per la qualità e la serietà degli studi su Leonardo”.
Per le rispettive competenze, riguardo al quadro sono stati coinvolti, oltre al funzionario restauratore della Soprintendenza di Firenze Alberto Felici, anche i professori: Andrea De Marchi, Giovanni Pancani e Donatella Pegazzano dell’Università degli Studi di Firenze; Pietro C. Marani del Politecnico di Milano; Marco Gaiani dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, inserita nella classifica delle migliori università italiane.
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