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La Cacio e Pepe consigliata dal New York Times diventa un caso

Un articolo del New York Times sulla Cacio e Pepe diventa un vero e proprio caso: polemiche sul metodo di cottura consigliato dal quotidiano

Il New York Times ha dedicato un articolo alla Cacio e Pepe, una delle specialità italiane più famose e apprezzate al mondo: nel pezzo, però, la pasta viene consigliata scotta e non al dente, un particolare che ha destato più di qualche perplessità.

Il caso della Cacio e Pepe del New York Times

Julia Moskin, celebre giornalista del New York Times, ha scritto un pezzo sulla Cacio e Pepe celebrando quella preparata da Roscioli, storica insegna romana che ha aperto un locale nel South Village dove riscuotendo un grande successo sia di critica che di pubblico.

L’articolo snocciola la preparazione di questo piatto alla maniera di Roscioli: prima si prepara una crema di formaggio, pepe e acqua, con il formaggio che deve essere grattugiato fino a ottenere una consistenza fine e vaporosa, in modo tale che possa sciogliersi rapidamente, mentre l’acqua calda della pasta deve essere aggiunta lentamente.

Fin qui niente di strano, ma a un certo punto la giornalista scrive che la pasta deve essere pienamente cotta e non al dente. Gli stranieri, e in particolare gli americani, non sono grandi amanti della pasta al dente, ma consigliare una Cacio e Pepe scotta è quasi un attentato alla tradizione.

I consigli sul metodo di cottura della Cacio e Pepe nell’articolo del New York Times non sono passati inosservati: sui social network sono diversi gli utenti che hanno manifestato il proprio dissenso, rivendicando la cottura al dente della pasta.

La Cacio e Pepe, tra l’altro, nel dicembre del 2022 è stata eletta il piatto italiano dell’anno dalla guida Top Italian Restaurants del Gambero Rosso dedicata ai migliori ristoranti italiani in giro per il mondo.

Le polemiche sui piatti della cucina italiana

Non è la prima volta che una specialità gastronomica italiana viene stravolta da un giornale estero. Lo stesso New York Times, all’inizio del 2023, ha pubblicato un articolo che spiegava passo dopo passo la ricetta della carbonara con il sugo, rivisitazione di una specialità che va preparata rigorosamente senza sugo.

L’articolo in questione ha suscitato grandi polemiche perché oltre alla presenza del pomodoro che non fa assolutamente parte della ricetta classica, veniva anche consigliato di utilizzare la pancetta al posto del guanciale, un vero e proprio affronto a un piatto leggendario.

Un’altra polemica era scoppiata qualche tempo prima per la pasta alla carbonara di Gordon Ramsay: lo chef britannico, come il New York Times, aveva preparato il piatto utilizzando il bacon e non il guanciale, commettendo un altro grande errore, quello di dimenticarsi il pecorino, ingrediente fondamentale per la ricetta tradizionale.

Tornando alla Cacio e Pepe, nel corso del 2022 era scoppiato un caso per via del Nutriscore, un sistema di etichettatura che va ad associare una scala cromatica e una alfabetica ai piatti e ai prodotti, in base ai valori nutrizionali degli ingredienti.

Il Nutriscore, in quel caso, aveva bocciato il pecorino romano, considerato come un ingrediente non salutare: questa bocciatura mette a serio rischio la specialità della cucina del Lazio e Coldiretti si è espressa subito in maniera negativa nei confronti del metodo di valutazione che vorrebbe essere introdotto nei Paesi dell’Unione Europea.