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Il "Bronzino" ritrovato è stato venduto a un prezzo da record

Il dipinto intitolato Ritratto di giovane uomo con penna d'oca e foglio di carta, attribuito al Bronzino, è stato venduto a un prezzo da record

Bronzino

Il dipinto “Ritratto di giovane uomo con penna d’oca e foglio di carta“, recentemente attribuito ad Agnolo di Cosimo detto Bronzino (1503-1572), è stato venduto all’asta da Sotheby’s a New York per 10,7 milioni di dollari.

Asta record per il “Bronzino” ritrovato

Il quadro “Ritratto di giovane uomo con penna d’oca e foglio di carta” è stato battuto all’asta da Sotheby’s a New York in occasione dell’asta di “Old Masters”. La gara al rialzo è durata 5 minuti: il miglior offerente in sala si è aggiudicato il dipinto raddoppiando la stima massima di 5 milioni e stabilendo così il nuovo record mondiale d’asta per Agnolo di Cosimo, detto Bronzino. Il precedente record per il pittore del Rinascimento fiorentino apparteneva all’opera intitolata “Ritratto di un giovane uomo con libro“, venduto per oltre 9 milioni di dollari da Christiès, sempre a New York, nel 2015.

Il ricavato della vendita del dipinto “Ritratto di giovane uomo con penna d’oca e foglio di carta” sarà devoluto in beneficenza al Selfhelp Community Services  (organizzazione umanitaria che si occupa di aiutare i sopravvissuti all’olocausto nel Nord America) e al Lighthouse Guild (organizzazione sanitaria ebraica).

La storia del “Ritratto di giovane uomo con penna d’oca e foglio di carta”

Il quadro “Ritratto di giovane uomo con penna d’oca e foglio di carta” risale al 1527. Carlo Falciani, storico dell’arte e professore di Storia dell’Arte Moderna all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’: “Questo incredibile ritratto è una delle più interessanti scoperte recenti relative al celebre artista fiorentino Agnolo di Cosimo detto Bronzino. È straordinario che un dipinto di questa qualità, un vero capolavoro della ritrattistica del XVI secolo, sia rimasto sconosciuto alla comunità scientifica. La sua riscoperta non solo porta alla luce uno dei più bei ritratti dell’artista, ma migliora anche la nostra comprensione della sua attività giovanile. Già all’inizio della carriera di Bronzino, i ritratti erano l’espressione più convincente del suo duplice interesse per la parola e per l’immagine”.

Lo stesso Falciani ha poi aggiunto: “Questa raffinatezza artistica è tipica del periodo maturo di Bronzino, quando lavorò alla corte di Cosimo I dè Medici; tuttavia, questo ritratto dimostra che gli stessi concetti letterari e visivi erano alla base del suo lavoro anche in gioventù”.

L’opera ha una storia molto particolare: a partire dal XVII secolo, il dipinto è stato posseduto da studiosi, parlamentari britannici e collezionisti, come Ilse Hesselberger. Questa donna d’affari di Monaco acquistò il quadro nel 1927 da un altro collezionista, Julius Böhler. A causa delle sue origini ebraiche, quando i nazisti salirono al potere, le assicurarono la libertà in cambio del versamento di un importante contributo alla costruzione del campo di transito di Milbertshofen. Ilse Hesselberger decise così di vendere progressivamente tutti i suoi averi, tra cui il dipinto, ma pochi giorni dopo il versamento fu deportata al campo di concentramento di Kaunas, in Lituania, dove fu uccisa 5 giorni dopo il suo arrivo nel novembre del 1941 (aveva 51 anni).

In seguito a questi eventi, l’opera entrò poi a far parte della collezione del Führermuseum di Linz e, sul finire della guerra, venne “riscattata” da “Monuments man” (i salvatori americani delle opere d’arte saccheggiate dai nazisti). Nel dopoguerra, il “Ritratto di giovane uomo con penna d’oca e foglio di carta” è stato esposto in diversi uffici governativi, tra erronee attribuzioni. Recentemente, l’opera è stata restituita agli eredi di Ilse Hesselberger.