Brescia, ritrovato biglietto di un artigiano del Cinquecento
Durante il restauro dell'organo del Duomo Vecchio di Brescia è stato trovato un messaggio lasciato da un artigiano più di Cinquecento anni fa
Straordinaria la scoperta fatta nel Duomo Vecchio di Brescia dove gli esperti impegnati in alcuni lavori di restauro hanno ritrovato un biglietto risalente al XVI secolo. Il piccolo foglietto è stato scritto da uno degli artigiani che all’epoca avrebbe lavorato all’organo della chiesa.
Il biglietto trovato nell’organo del Duomo di Brescia
Il Duomo Vecchio di Brescia, noto anche come Concattedrale invernale di Santa Maria Assunta, è stato costruito attorno all’XI secolo nel terreno in cui con molta probabilità era già presente una chiesa in precedenza. Il Duomo si presenta attualmente come uno dei migliori esempi dell’architettura romanica lombarda. Nel corso del tempo ha subito numerosi ampliamenti e modifiche strutturali ma ha mantenuto intatta la sua struttura romanica.
Al suo interno uno dei più preziosi oggetti è senza dubbio l’organo costruito tra il 1536 e il 1538 da Gian Giacomo Antegnati, figlio di Bartolomeo Antegnati. La famiglia Antegnati è stata molto attiva tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVIII secolo a Brescia ma anche nel resto del nord Italia e in Svizzera nella costruzione di organi. Di grande pregio non è solo lo strumento musicale ma anche le ante dipinte dal celebre pittore rinascimentale bresciano Girolamo Romanino (1484 – 1566 circa). L’organo è stato una prima volta sottoposto a lavori di restauro nel 1826. In quell’occasione il lavoro era stato commissionato ai fratelli Serassi a cui era stato richiesto di mantenere le oltre mille canne del XVI secolo che davano all’organo ottime qualità musicali.
Con la proclamazione di Brescia e Bergamo Città della Cultura, però, si è pensato di sottoporre nuovamente a restauro l’organo Antegnati in vista anche di un concerto di Marco Ruggeri in programma per il 19 novembre. Durante il restauro dell’organo le ante erano state temporaneamente esposte nel Duomo Nuovo.
Una volta terminati, durante i lavori di ricollocazione delle ante tra le colonne lignee dell’organo è stato trovato un piccolo foglietto ripiegato. Questo biglietto dalle dimensioni davvero piccole, dato che era stato piegato ben trentadue volte, conserva una dichiarazione firmata da Pasì di Passirano e la data del 12 aprile del 1538.
Le dichiarazioni degli esperti sul biglietto
Il quotidiano La Repubblica che ha raccontato di questo speciale ritrovamento ha riportato anche le parole di Giuseppe Spataro, direttore dei lavori: “Un ritrovamento del genere è molto raro, siamo stati fortunati”.
Una volta trovato il biglietto per decifrare il testo è stata interpellata Barbara Maria Savy, professoressa di Storia dell’arte all’Università di Padova. La docente ha così fornito trascrizione e tradizione del biglietto. Come racconta sempre Spataro e riprende La Repubblica: “Riporta due righe di testo e per decifrarle ci siamo rivolti a una delle massime esperte del settore. È stata lei a fornire la trascrizione esatta e la traduzione più plausibile del biglietto, su cui si legge: «Mi Pasì da Pasira si fat questi coloni de l’orgen del dom / El dì 12 de aprilil mili 538»”.
Quel foglietto sarebbe quindi la firma di un artigiano del tempo, un certo Pasì di Passirano che pare avrebbe lavorato alle colonne dell’organo e lasciato segno del suo lavoro tramite il bigliettino. Il direttore Spataro ha dichiarato che sono state fatte delle ricerche anche negli archivi dell’epoca e pare che nel XVI secolo a Brescia fossero presenti diversi artigiani con quel nome.
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