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Al Bioparco di Roma è nato un rarissimo avvoltoio papa: il video

Un raro avvoltoio papa è nato al Bioparco di Roma, la schiusa è stata filmata e il pulcino accudito in una nursery non accessibile al pubblico

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Avvoltoio papa nato al Bioparco di Roma

Un evento raro è stato documentato al Bioparco di Roma, dove la nascita di un pulcino di avvoltoio papa è stata ripresa dalle telecamere interne. Il video, pubblicato dall’agenzia Ansa, mostra le fasi delicate della schiusa: il piccolo, ancora parzialmente avvolto dal guscio, viene assistito dal personale per completare l’uscita.

Perché la nascita dell’avvoltoio papa al Bioparco è straordinaria

Le immagini diffuse nei giorni successivi alla nascita del piccolo avvoltoio papa raccontano un momento significativo, reso ancor più simbolico dalla coincidenza con una data particolare: l’8 maggio, giorno della proclamazione di papa Leone XIV, è lo stesso in cui il piccolo è venuto alla luce.

Il nuovo nato appartiene a una specie sudamericana conosciuta anche come avvoltoio reale. Secondo quanto comunicato dalla direzione del Bioparco, l’uovo è stato trovato deposto a terra e abbandonato da una coppia di esemplari adulti: un maschio giunto nel 2007 dallo zoo di Francoforte e una femmina arrivata nel 2005 da Parigi.

Il personale ha quindi trasferito l’uovo in incubatrice, dove è stato mantenuto sotto controllo per 54 giorni, fino alla schiusa. Al momento della rottura del guscio, i keeper hanno simulato con precisione i gesti naturali dei genitori, favorendo l’uscita del pulcino con un intervento delicato; il processo è stato interamente monitorato e documentato anche per fini divulgativi.

Dopo la nascita, il piccolo è stato collocato in una nursery dedicata, non accessibile al pubblico. Questa condizione permette di evitare il contatto diretto con gli esseri umani, prevenendo l’imprinting e facilitando lo sviluppo corretto dei comportamenti di specie.

Per l’alimentazione, gli operatori utilizzano un pupazzo che riproduce l’aspetto dell’avvoltoio papa, circondando inoltre il pulcino con immagini dei genitori; il protocollo adottato dal Bioparco di Roma rispetta standard consolidati nella gestione in cattività dei rapaci.

Perché l’avvoltoio papa si chiama così

Il nome comune di questo grande rapace, ‘Sarcoramphus papa’, deriva dalle colorazioni vivaci della testa e del collo, che evocano le vesti cerimoniali dei pontefici. In alcune culture precolombiane, l’animale era considerato sacro e associato a funzioni religiose.

Le caratteristiche fisiche dell’avvoltoio papa includono un corpo robusto, piumaggio bianco-grigiastro con penne remiganti nere, e una testa priva di piume con tonalità accese come rosso, arancione e viola. Un tratto distintivo è la caruncola arancione sopra il becco e gli occhi bianco-giallastri con un contorno scuro.

La specie è diffusa nelle foreste tropicali dell’America Centrale e Meridionale, dalle pianure umide alle zone montuose fino a tremila metri, ed è presente anche in Perù.

Dal punto di vista etologico, è una specie monogama: la femmina depone un solo uovo, che viene covato da entrambi i genitori. Dopo la schiusa, il piccolo viene nutrito con cibo rigurgitato, comportamento che i guardiani del Bioparco stanno attualmente riproducendo artificialmente con tecniche specifiche.

L’avvoltoio papa gioca un ruolo chiave nel controllo delle carcasse animali, contribuendo così alla salute degli ecosistemi. Pur non essendo classificato come minacciato, è raro negli zoo europei, e ogni nascita in cattività rappresenta un’occasione rilevante per il monitoraggio e la conservazione della specie.

Il Bioparco ha fatto sapere che il piccolo continuerà a essere seguito attentamente nelle prossime settimane. Il sesso non è ancora stato determinato, ma le condizioni generali sono buone e l’obiettivo resta quello di garantire uno sviluppo regolare e conforme ai parametri etologici.