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Caso biglietti al Colosseo, scatta la multa da 20 milioni

L'Antitrust ha erogato multe per 20 milioni di euro ai servizi di biglietteria per la prolungata indisponibilità di biglietti di accesso al Colosseo

Pubblicato:

Colosseo, Roma

Caso biglietti al Colosseo: l’Antitrust ha erogato multe per 20 milioni di euro ai servizi di biglietteria per la prolungata indisponibilità di biglietti di accesso all’area del Parco Archeologico.

Caso per i biglietti del Colosseo: multa da 20 milioni di euro

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sul proprio sito ufficiale, ha pubblicato un comunicato riguardo le sanzioni da 20 milioni di euro comminate a una società e a sei operatori turistici per i biglietti del Parco Archeologico del Colosseo.

Nella comunicato si legge che l’Autorità “ha irrogato la multa per la prolungata indisponibilità di biglietti di accesso all’area, anche a causa dell’accaparramento tramite bot e altri strumenti automatizzati”. Nella nota viene spiegato che l’istruttoria era stata avviata durante il mese di luglio del 2023, dopo che l’Antitrust aveva raccolto vari elementi informativi che evidenziavano la “sostanziale impossibilità di acquistare online biglietti per l’ingresso al Parco Archeologico del Colosseo“.

A una società è stata comminata una sanzione amministrativa pecuniaria di 7 milioni di euro perché avrebbe contribuito “al fenomeno della grave e prolungata indisponibilità dei biglietti di ingresso per il Colosseo a prezzo base”. Tra le “colpe” della società c’è la mancata adozione di iniziative adeguate per far fronte all’accaparramento dei titoli di accesso con metodi automatizzati.

Nell’ambito dello stesso procedimento, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha irrogato sanzioni pecuniarie anche a sei operatori turistici che avrebbero “acquistato biglietti con bot o altri strumenti automatizzati”. Per l’Antitrust gli operatori in questione si sarebbero “avvantaggiati della sistematica indisponibilità di biglietti che ha costretto i consumatori che volevano visitare il Colosseo a reperirli in questo modo a prezzi anche molto più alti perché abbinati ai servizi aggiuntivi offerti da loro o da altri operatori turistici”.

Nel testo ufficiale del provvedimento dell’Autorità, oltre all’entità delle sanzioni e alle motivazioni, viene spiegato che può essere “presentato ricorso al TAR del Lazio ai sensi dell’articolo 135, comma 1, lett. b, del Codice del processo amministrativo (Decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all’’articolo 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso”.

Il problema degli ingressi al Parco Archeologico

Nel corso del 2023 il problema dei biglietti introvabili al Colosseo era stato affrontato da Assoturismo che aveva lanciato l’allarme sui tagliandi, difficili da trovare e venduti a prezzi superiori rispetto alla norma, complice anche la questione legata ai bot, programmi automatici in grado di acquistare grandi quantitativi di biglietti nel giro di pochi minuti per poi rivenderli attraverso canali alternativi.

Nello stesso anno era stata presa una decisione storica: quella di far diventare nominativi i biglietti per visitare il Colosseo, in cima alla classifica delle mete culturali più visitate d’Italia. Questa soluzione è stata adottata proprio al fine di provare a combattere il mercato pirata dei tagliandi e il fenomeno del bagarinaggio dei ticket per l’ingresso al Parco Archeologico.