Belluno, "L'uomo di Fener" diventa un "monumento" su Google Maps
L'uomo di Fener, che da 30 anni saluta gli automobilisti sulla strada statale Feltrina ad Alano di Piave, è segnalato come monumento su Google Maps
Da oltre 30 anni, tutti i giorni, sale sul parapetto e saluta gli automobilisti e i camionisti in transito lungo la strada statale Feltrina, nel territorio di Alano di Piave; ora, quello che i locali chiamano “L’uomo di Fener” è diventato un “monumento vivente” su Google Maps, che ha deciso di segnalarlo sulle sue mappe proprio nel punto preciso in cui l’uomo saluta le auto, cioè poco dopo la rotonda del Ponte che segna il confine tra le province di Treviso e di Belluno.
Chi è “L’uomo di Fener”
Il nome “L’uomo di Fener” è legato a quello della frazione di Alano di Piave dove si trova il parapetto da cui, da quando aveva 14 anni, quest’uomo divenuto “monumento vivente” saluta gli automobilisti (si narra che non rispondere al suo saluto porti sfortuna).
A raccontare la sua storia, al ‘Corriere Veneto’, è stata la sorella Vania: “Lui ha sempre avuto la passione per le macchine e per i camion. Ha iniziato a mettersi a bordo strada per salutare chi passa quando aveva 14 anni e non ha più smesso”.
“L’uomo di Fener” è in grado di riconoscere brand e modelli di tutte le automobili che transitano lungo la strada statale Feltrina e sa anche quando i proprietari cambiano macchina o motrice del camion, quando i lavoratori sono in anticipo o in ritardo e persino quando chi transita è di cattivo umore per un brutto risveglio.
“L’Uomo di Fener” era presente lungo la strada statale Feltrina anche quando nel giugno del 2020 il muretto a secco venne travolto da una frana. La sindaca di Alano Amalia Serenella Bogana ha raccontato: “Quel muretto è praticamente diventato il suo ufficio. Ha assistito in prima persona alla ricostruzione del parapetto e poi è tornato a salirci sopra”.
Alla scoperta di Alano di Piave
Alano di Piave si trova nella provincia di Belluno, in Veneto. Le sue origini sono antichissime e incerte. Il ritrovamento di un miliario romano a Fener certifica che, proprio in questa zona, dovevano esserci alcuni insediamenti già in età romana. Il reperto ritrovato potrebbe essere appartenuto al prolungamento della via Aurelia che congiungeva “Patavium” (Padova) e “Acelum” (Asolo).
La prima attestazione ufficiale di Alano, però, è in un documento che risale al VIII secolo. A partire dal X-XI secolo, Alano e i territori limitrofi diventarono contesi tra i vari signori di Feltre e Treviso. Fino agli inizi del Cinquecento, al tempo della guerra della Lega di Cambrai, si protrassero inoltre le lotte per il possesso della trecentesca fortezza di Castelnuovo, da cui era possibile dominare le vie stradale e fluviale. Nonostante questi combattimenti, a partire dai primi decenni del Cinquecento la comunità di Alano trascorse tre secoli di relativa tranquillità, specializzandosi nella lavorazione della lana e del ferro a scopo artigianale e nella produzione della calce. La vicinanza del Piave, inoltre, rese Fener anche un discreto centro dedito al commercio.
Durante la Prima Guerra Mondiale, il territorio di Alano, collocato in zona neutra e per questo colpito sia dalle forze austriache che da quelle italiane, venne devastato. Da Alano partirono quindi importanti movimenti migratori verso l’Europa e le Americhe. Altrettanto tragici furono gli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, ai quali seguì un nuovo importante flusso migratorio in direzione Belgio, Germania e Francia.
Negli ultimi anni, ad Alano è aumentata l’attività artigianale, in particolar modo nei settori dell’occhialeria, dei lampadari e della falegnameria. Il borgo di Alano dispone di un solo albergo, 3 ristoranti, una casa di soggiorno (nata come centro culturale, oggi ospita artisti e anziani) e, da qualche tempo, ora anche un “monumento vivente”: “L’Uomo di Fener”.
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