La BBC celebra Trieste, "la capitale del caffè"
La BBC celebra Trieste, capitale del caffè: dove il caffè è "un piacere speciale" e i locali storici conservano intatto il fascino della Belle Epoque
Trieste è “una città fondata sul caffè”, si legge nelle prime righe di un lungo articolo che BBC Travel dedica alla “sorprendente capitale del caffè”: patria di uno dei più noti brand di caffè del Paese, a Trieste la tradizione tutta italiana del caffè è il centro della socialità e della vita di piazza.
La giornata inizia al bar in tutte le città italiane, si legge nell’articolo, ma a Trieste quel ritmo ha una cadenza diversa, un passo che unisce grandi marchi, caffè storici “che ricordano la Belle Epoque” e l’abitudine di considerare un buon caffè, goduto senza fretta, come un’occasione che vale un appuntamento.
Trieste, la capitale del caffè
“Non vedrai mai qualcuno camminare con un caffè d’asporto qui”, racconta Alessandra Ressa, insegnante originaria di San Francisco di base a Trieste ormai da vent’anni: “qui ci si siede, ci prendiamo del tempo e ci diamo anche appuntamento per prendere un caffè”.
Qui “il caffè è un piacere speciale”, non una cosa da consumare in fretta coi gomiti appoggiati al bancone di un bar o, peggio ancora, facendo altro. Ed in questo Trieste appare diversa da tutte le altre città italiane agli occhi di Susan Van Allen, che oltre a scrivere per BBC Travel è un’autorità indiscussa a livello internazionale per quanto riguarda tour ed itinerari al femminile in Italia.
È la patria di Illy, uno dei più importanti marchi di caffè italiano, ospita il principale porto del Mediterraneo per quanto riguarda il commercio di caffè e dei triestini si dice, scrive Van Allen, “che bevano il doppio del caffè rispetto a ogni altra parte d’Italia” – circa 10 chili l’anno a testa, una quantità “strabiliante” per l’autrice.
“Pensavo servisse una laurea per ordinare un caffè, appena sono arrivata” dichiara alla BBC Maria Kochetkova, editor della rivista internazionale ‘In Trieste’: dopo aver finalmente capito come ordinare un caffè o un cappuccino, si scopre il ‘capo in b’ – la specialità della caffetteria triestina – e il gioco delle parti ricomincia.
Non è così semplice, insomma, orientarsi nel variegato mondo della caffetteria italiana, e “la capitale del caffè” non fa eccezione. Ma lo sforzo è ben presto ripagato: i bar e i caffè sono “un secondo salotto” per gli italiani, il luogo in cui le persone di ogni generazione si incontrano per passare del tempo piacevole durante la giornata. E Trieste, con i suoi bar storici in piazza ed una tradizione radicata nel profondo, splende di una luce particolare.
La città dei caffè storici conquista la BBC
Giunto in Italia nel 1570 per mano del medico Prospero Alpini, che si dice portò dall’Egitto i primi semi di caffè destinati alla vendita nelle farmacie di Venezia, il caffè fu per molto tempo inviso alla Chiesa. Poi, tradizione vuole che bastò un sorso della scura bevanda per convincere Papa Clemente VIII che il caffè fosse “troppo buono per essere un’esclusiva degli infedeli”.
La lunga storia che lega la città di Trieste ed il caffè inizia nel 1719 con l’istituzione del Porto Franco cittadino, che sotto la reggenza di Maria Teresa d’Austria divenne ben presto il centro del commercio di caffè in tutta Europa.
Il business del caffè è ancora piuttosto vivace a Trieste: “milioni di sacchi di caffè arrivano ogni anno sulle banchine del porto da tutto il mondo”, tanto che se ne può sentire il profumo nell’aria.
Ma Trieste è anche la città dei caffè storici, quelli “frequentati da James Joyce nel 1904” e rimasti splendidamente fedeli alle eleganti atmosfere del tempo. La BBC invita quindi a scoprire il Caffè degli Specchi, lo storico caffè in Piazza Unità d’Italia che evoca immagini del passato di “signore con il parasole e gentiluomini col cappello” ed il Caffè Tommaseo, il più antico caffè della città, con le sue “stanze perlate adorne di angeli scolpiti e i camerieri in giacche fresche e cravatte rosse”.
Appena fuori dal centro storico della città, una menzione d’onore va al Caffè San Marco, tra i preferiti dei triestini: fondato nel 1914, ospita al suo interno una libreria e giocatori di scacchi ad ogni tavolo, ed è sede di concerti, presentazioni e rassegne.
Il fatto che esistano i caffè storici della città è una vera fortuna, secondo l’autrice, e visitarli è “un ottimo modo per mescolarsi ai triestini, che disinvolti si attardano tra lampadari e palme in vaso”.
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