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Balkanatolia, il continente scomparso: le aree d'Italia incluse

Scoperto un antico continente scomparso 40 milioni di anni fa: la Balkanatolia fece da ponte tra Asia ed Europa e includeva alcune regioni d'Italia

Scoperta la Balkanatolia, antico continente perduto

Circa 40 milioni di anni fa, esisteva tra le terre emerse del pianeta un continente perduto, rimasto nascosto agli scienziati per tutti questi anni. Il continente scomparso, che avrebbe consentito ai mammiferi originari dell’Asia di arrivare in Europa, è al centro di una ricerca appena pubblicata sulla rivista scientifica Earth-Science Reviews da parte di un team del Centro nazionale della ricerca scientifica francese (Cnrs).

La storia di Balkanatolia, il continente scomparso

Il continente appena scoperto è stato chiamato Balkanatolia e si estendeva, tra 40 e 34 milioni di anni fa, grossomodo dove oggi sorgono i Balcani e parte della Turchia: emerse a causa dell’abbassamento dei mari dovuto ad una importante glaciazione, creando una sorta di ponte tra Asia ed Europa.

L’esistenza del continente rese possibile, secondo gli autori della ricerca, la migrazione di diverse specie di mammiferi asiatici – tra cui alcuni rinoceronti, maiali di dimensioni enormi, antichi parenti degli ippopotami e molti roditori – verso i territori europei.

L’ipotesi darebbe così una nuova spiegazione ed una nuova linea temporale al fenomeno della Grande Coupure, o Big Cut, l’immane stravolgimento del mondo animale che secondo la tesi corrente coinvolse, circa 36 milioni di anni fa, tutti i vertebrati terrestri. Molte specie che popolavano l’Europa prima della Grande Coupure andarono incontro all’estinzione, mentre altre giunsero da lontano a colonizzare le nuove terre.

In Europa c’erano perlopiù piccoli mammiferi parenti lontani di antilopi, asini, gazzelle e primati, che oggi sono estinti, mentre la fauna asiatica era popolata di specie piuttosto simili a quelle oggi esistenti su entrambi i continenti, tra cui i progenitori di ricci e criceti.

Secondo gli scopritori del continente perduto di Balkanatolia, la scoperta potrebbe spiegare meglio il grande “rinnovamento” della fauna europea che si ebbe con la Grande Coupure. L’ipotesi di una terza regione intermedia, popolata da specie di mammiferi ancora diverse rispetto a quelle endemiche di Asia ed Europa, darebbe ragione di diversi dubbi ancora aperti in materia di paleontologia. Spiegherebbe, per esempio, il ritrovamento di fossili che testimoniano la presenza di specie esotiche nei Balcani ben prima del grande evento spartiacque.

Quali regioni italiane facevano parte della Balkanatolia

La fauna unica della Balkanatolia, secondo gli autori dello studio, includeva dei marsupiali e alcuni antenati degli ippopotami. Poi, circa 40 milioni di anni fa, il repentino abbassamento dei mari mise in collegamento l’ecosistema, allora isolato, di Balkanatolia col resto delle terre emerse: l’antico continente si allargò fino ad unire Asia ed Europa, permettendo anche la migrazione delle specie endemiche dell’Asia verso Occidente.

Ma dove si trovava esattamente l’antico continente scomparso? Secondo la ricerca, la Balkanatolia comprendeva un vasto territorio, tra cui tutta l’area dei Balcani e la provincia turca dell’Anatolia, ma anche alcune regioni d’Italia.

Stando alle mappe ipotizzate dal gruppo di ricerca guidato da Alexis Licht, il confine del continente perduto correva quasi perfettamente lungo il confine nord dell’attuale Emilia Romagna: facevano parte di Balkanatolia parte della Liguria, il sud di Piemonte e Lombardia, e quasi per intero le regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Anche la Puglia faceva quasi interamente parte del continente emerso in seguito alla grande glaciazione.

Secondo molti scienziati, però, l’esistenza di Balkanatolia è piuttosto fantasiosa, in termini di paleogeografia. Come ha dichiarato Fabio Speranza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv): “l’Anatolia si sta spostando verso la Grecia di circa 5 centimetri l’anno e questo movimento dura da almeno 20 milioni di anni” afferma ad ANSA “quindi nell’epoca di cui si parla si trovava in realtà molto più a Est”.