Aurora boreale sulle Dolomiti (e non solo) a Capodanno
La notte di Capodanno 2025 ha regalato a molti italiani in vacanza in montagna nelle Dolomiti, e non solo, una bellissima aurora boreale
Il 2024 si è rivelato un anno straordinario per gli appassionati di astronomia e spettacoli celesti: l’aurora boreale è stata avvistata più volte in Italia, un evento raro che ha incantato migliaia di persone. Questo straordinario fenomeno, tipico delle regioni polari, si è verificato diverse volte negli ultimi mesi anche alle nostre latitudini grazie a un’attività solare particolarmente intensa. La notte di Capodanno 2025 ha segnato un nuovo manifestarsi di questo spettacolo unico, quando i cieli sopra le Dolomiti, la Valle d’Aosta e altre zone del nord Italia si sono tinti di colori surreali. Le prime segnalazioni su una probabile tempesta geomagnetica erano già state annunciate dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ma le previsioni di questi fenomeni sono spesso suscettibili a numerose variabili. Poi, però, il fenomeno si è verificato davvero con migliaia di persone che hanno fotografato e osservato il cielo colorarsi di rosso, verde e viola, con maggiore intensità nelle zone di montagna.
Dove si è vista l’aurora boreale a Capodanno 2025
Le aurore boreali o polari sono generalmente visibili solo nelle regioni vicine ai poli, come Scandinavia, Alaska e Canada. Con specifiche condizioni in atto, però, possono avvenire eventi particolarmente intensi anche alle medie latitudini. Ciò è possibile grazie alla combinazione di un’attività solare eccezionale e condizioni atmosferiche favorevoli. Questo è quello che è avvenuto nella notte di Capodanno nelle Dolomiti, una delle destinazioni più ambite e costose per trascorrere le vacanze nel periodo di San Silvestro. Queste montagne di giorno meta amata da molti sciatori e vacanzieri sono state la sera il palcoscenico perfetto per uno spettacolo unico. Sopra le cime innevate il cielo si è illuminato per l’aurora boreale. Una webcam a Plan de Corones, famosa località sciistica, ha fotografato i bagliori rossi e verdi che si sono stagliati sopra il paesaggio alpino.
Anche la Valle d’Aosta è stata protagonista di questo evento straordinario. I cieli sopra Cervinia, La Thuile e Courmayeur si sono colorati di sfumature spettacolari, visibili soprattutto grazie all’assenza di inquinamento luminoso in queste aree montane. Le webcam notturne hanno catturato immagini di rara bellezza, mentre gli abitanti e i turisti hanno assistito con stupore al fenomeno. La combinazione di un cielo limpido e l’intensità della tempesta geomagnetica ha reso la visione dell’aurora boreale particolarmente nitida.
Perché avviene il fenomeno dell’aurora boreale
L’aurora boreale osservata in Italia durante la notte di Capodanno 2025 rappresenta uno degli eventi più straordinari degli ultimi tempi. Le Dolomiti e la Valle d’Aosta si sono trasformate in scenari spettacolari, regalando momenti di pura meraviglia. L’aurora boreale è un fenomeno ottico e magnetico che si verifica quando particelle cariche provenienti dal Sole, chiamate vento solare, entrano in contatto con l’atmosfera terrestre. Queste particelle, cariche di energia, interagiscono con il campo magnetico del nostro pianeta, concentrandosi nelle regioni polari. Quando il vento solare è particolarmente intenso, come durante i picchi di attività solare, le aurore possono essere visibili anche a latitudini più basse, come l’Italia.
L’attuale ciclo solare, che ha raggiunto il suo massimo nel 2024, è stato particolarmente attivo. Durante questa fase, il Sole espelle una quantità maggiore di particelle magneticamente cariche, aumentando la probabilità di tempeste geomagnetiche. I colori dell’aurora boreale sono determinati dai gas presenti nell’atmosfera terrestre e dall’energia delle particelle solari. Il verde, il colore più comune, è prodotto dall’ossigeno a circa 100-160 chilometri di altitudine. Il rosso, più raro, si verifica quando l’ossigeno è eccitato a un’altitudine maggiore, sopra i 200 chilometri. Il blu e il viola, invece, derivano dall’interazione con l’azoto.
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