Arena coperta: il più grande e antico teatro lirico del mondo
Dimora di insuperabili spettacoli operistici, l’Arena di Verona potrebbe essere presto coperta. Il progetto da 13 milioni di euro divide la città
L’Arena di Verona potrebbe essere presto coperta. L’anfiteatro di origine romana, che ha attraversato i secoli immune agli interventi di ammodernamento, potrebbe cambiare la propria fisionomia. L’aggiunta di una protezione contro le intemperie è stata già valutata da decine di progettisti. La necessità della copertura non è un vezzo: servirebbe a difendere il simbolo di Verona dalla pioggia, che con la sua lenta azione sta letteralmente sbriciolando la struttura, mettendo a serio rischio i gradoni di un luogo apprezzato soprattutto dai cultori della lirica.
L’Arena è un luogo di culto per i melomani. Tra le antiche mura si svolge ogni anno il “Festival lirico areniano”. Qui spettacoli molto noti, come l’“Aida”, si animano durante i mesi estivi. Il cartellone si riempie di eccellenti titoli del catalogo operistico diretti da registi di fama mondiale, come Franco Zeffirelli e Gianfranco De Bosio. Un appuntamento ormai secolare, che richiama migliaia di appassionati, in occasione di un eccezionale aggregatore turistico che aiuta anche le casse del comune veneto.
Per difendere l’integrità dell’antico monumento cittadino dalle intemperie si è pensato bene di coprirne la superficie. Un intervento di difesa dalla pioggia e un riparo durante i probabili temporali estivi che hanno rovinato non pochi spettacoli.
Il progetto, benedetto dal sindaco Flavio Tosi e promosso da Sandro Veronesi, patron di Calzedonia, anima il dibattito in città. Verona si divide. I puristi abbracciano l’idea di lasciare il monumento immacolato, altri invece, timorosi per le sorti dell’anfiteatro, sono pronti ad accettare la copertura.
Il bando di concorso, emesso lo scorso marzo, ha visto la partecipazione di 87 progettisti. I concept sono stati presentati al Politecnico di Milano. Lo studio Rti SBP & GMP di Stoccarda e Berlino è risultato vincitore grazie all’innovativo telone teso con funi d’acciaio che, nei piani dei progettisti, dovrebbe coprire l’intero perimetro dell’Anfiteatro.
Un progetto che è risultato perfettamente conciliante con gli stringenti vincoli archeologici e ambientali che gravano sul prezioso monumento. L’intervento rivoluzionario però non costerebbe poco. Per attuarlo servono 13 milioni di euro, soldi che Sandro Veronesi è pronto a spendere, con la speranza che altre realtà imprenditoriali diano una mano per un intervento rivoluzionario, destinato a fondere la bellezza dell’antichità con le moderne innovazioni tecnologiche.
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