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L'Arena di Verona ha chiesto una deroga sul limite di spettatori

In seguito al limite di spettatori per gli eventi live deciso per la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus, l'Arena di Verona ha chiesto una deroga

L'Arena di Verona ha chiesto una deroga sul limite di spettatori

La città di Verona ha richiesto una deroga per l’Arena sul numero massimo di spettatori per gli eventi dal vivo fissato dal governo per la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia.

Queste le richieste presentate dal sindaco e presidente della Fondazione Arena Federico Sboarina, assieme al sovrintendente Cecilia Gasdia: spettacoli all’Arena di Verona per almeno 3000 spettatori anziché i 1000 previsti dal decreto sulla Fase 2, minore decurtazione del Fus legata alle produzioni, risorse ad hoc per la specificità dell’anfiteatro e della stagione lirica. La richiesta di una deroga per l’Arena di Verona, per il momento, non sembra essere andata a buon fine.

Il sindaco di Verona Federico Sboarina ha dichiarato nel corso di un punto stampa in streaming: “Non c’è riscontro positivo, per ora, sulle richieste rivolte nei giorni scorsi al Governo da parte dell’Amministrazione e di Fondazione Arena, per l’utilizzo dell’anfiteatro e per ottenere investimenti”.

Il primo cittadino veronese ha anche detto: “I parlamentari veronesi che abbiamo coinvolto due giorni fa, si sono dati subito da fare in Parlamento. Li ringrazio per la serietà con cui si sono mossi, ma non hanno ottenuto l’esito sperato. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci davanti alle prime risposte. La mossa successiva è scattata già con l’invio al ministro Franceschini del protocollo operativo, predisposto il mese scorso dalla Fondazione, per garantire la sicurezza nell’Anfiteatro”.

Sboarina ha poi aggiunto: “Per quanto riguarda la capienza, non si capisce perché vi debba essere un numero imposto di spettatori. L’Anfiteatro di Verona è il teatro lirico all’aperto più grande al mondo con una capienza di oltre 13 mila spettatori. L’uguale capacità di pubblico per tutti, previsto nel decreto, non tiene conto della grandezza di ogni ‘contenitore culturale’. È come se si fosse fissato un numero massimo di clienti all’interno dei ristoranti, senza tenere in considerazione dimensioni e capienze di ognuno”.

Ancora Sboarina, dopo i tanti concerti rinviati nell’estate 2020: “La nostra richiesta è di fare accedere 3 mila spettatori, con un progetto innovativo per la sicurezza strutturato da tempo dalla Fondazione, prendendo come riferimento le indicazioni che sono poi diventate le misure obbligatorie per la riapertura di tutte le attività. Non si tratta di dare una deroga, ma di riconoscere il lavoro compiuto da Fondazione Arena che, già oggi, è pronta a garantire, sia per il pubblico che per gli artisti, la massima sicurezza”.