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Scoperta una cappella segreta all'Archivio di Stato di Napoli

All'Archivio di Stato di Napoli è stata scoperta una cappella segreta che era rimasta chiusa per circa due secoli: custodiva pareti affrescate

Archivio di Stato a Napoli

Grande scoperta all’Archivio di Stato di Napoli, dove è stata ritrovata una cappella segreta con un affresco che ritrae una scena della deposizione di Cristo e sulle pareti laterali le immagini di due santi Vescovi.

La scoperta è avvenuta quasi per caso, durante i lavori per il recupero del complesso dei Santi Severino e Sossio: in quell’occasione è stato deciso di riaprire una porta rimasta chiusa dall’Ottocento, senza immaginare il tesoro che ha custodito per quasi due secoli.

Grande scoperta all’Archivio di Stato di Napoli

La minuscola cappella segreta è stata scoperta all’interno dell’Archivio di Stato di Napoli, eletta una delle mete più richieste per le vacanze 2023, lungo il percorso che un tempo i monaci seguivano per raggiungere la chiesa dei Santi Severino e Sossio del convento successivamente trasformato in archivio. Si tratta di uno dei tanti collegamenti tra la zona conventuale e la chiesa che vennero blindati quando si decise di destinare il convento partenopeo ad altri usi.

La porta non era blindata ma semplicemente chiusa da una serratura: era stato inserito del legno in un mirabile portale ed era stato anche costruito un possente muro, segno della definitiva separazione tra la chiesa e il convento. In occasione dei lavori iniziati per il grande Progetto Unesco nel Centro Storico di Napoli, avevano stabilito di ripristinare quei collegamenti interrotti dell’Archivio di Stato e dunque è stato necessario riaprire quella porta rimasta chiusa per due secoli e abbattere il muro alle sue spalle.

Una volta aperta la porta, dalla stanza sono sbucati i resti di una piccola scala: gli esperti hanno notato delle piccole lesioni compatibili con una precedente apertura, decidendo così di aprire un minuscolo varco al fine di infilare una telecamera al suo interno. Ciò che le riprese video in diretta hanno rivelato, aveva dell’incredibile: le immagini hanno mostrato un ambiente piccolo, interamente affrescato.

Napoli, dall’Archivio di Stato spunta una cappella affrescata

Alla scoperta sono scattate immediatamente le operazioni di recupero degli spazi sotto la sorveglianza della Soprintendenza. I colori ancora nitidi della cappellina mostrano al centro una scena della deposizione di Cristo, mentre sulle pareti laterali ci sono le immagini di due santi Vescovi, molto probabilmente proprio i Santi Severino e Sossio ai quali è stato dedicato il complesso.

Sono ancora in corso degli studi specifici che serviranno a fare chiarezza sulla cappella scoperta all’interno dell’Archivio di Stato di Napoli, città dove a luglio era stata andata distrutta la Venere degli Stracci, e determinare la datazione degli affreschi: al momento una prima ipotesi suggerisce che nella cappella fossero custodite le ossa dei santi Vescovi.

Il dettaglio della cappellina non è riportato in nessuno studio del complesso, neanche quelli più antichi: per tale motivo bisogna eseguire degli esami estremamente approfonditi al fine di avere delle certezze riguardo una scoperta straordinaria e importantissima sia dal punto di vista artistico che storico.

Luigi La Rocca, già Soprintendente a Napoli e poi Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio al Ministero della Cultura, ha commentato così la scoperta: “Non si aveva notizia di questo ambiente – le sue parole riportate da Il Mattino – le ricerche adesso si focalizzeranno sugli aspetti iconografici per datare precisamente la sala affrescata”.

Grande soddisfazione anche da parte del sindaco Gaetano Manfredi: “Scoperta straordinaria nell’ambito di questo restauro del Grande Progetto Unesco sostenuto dal Comune – ha dichiarato Manfredi – una scoperta che ci mostra uno spaccato della Napoli aragonese e sarà anche una nuova gemma per i tanti turisti che visiteranno la nostra città”.